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Tim, Vivendi presenta ricorso contro la vendita della rete, ma non chiede sospensiva, il titolo corre a Piazza Affari

Il ricorso non ha i profili di urgenza ex articolo 700, il che significa che mentre la battaglia legale va avanti, può proseguire anche l’operazione di vendita della rete

Tim, Vivendi presenta ricorso contro la vendita della rete, ma non chiede sospensiva, il titolo corre a Piazza Affari

Il ricorso di Vivendi contro la vendita della rete fa scattare il titolo Telecom Italia in Borsa. Sembra una contraddizione e invece non lo è perché gli occhi degli investitori si sono concentrati su un singolo, ma fondamentale, dettaglio: il ricorso presentato dal colosso francese non prevede una sospensiva, dunque la battaglia legale non impedirà all’operazione di andare avanti secondo le tappe già stabilite, tra le quali il prolungamento dei termini fino a fine gennaio 2024 della trattativa con il fondo Kkr per la cessione di Sparkle.

Tim, arriva l’annunciato ricorso di Vivendi

La presentazione del ricorso era ampiamente attesa. Nella mattinata di venerdì 15 dicembre, il socio francese, primo azionista Tim con una quota del 23,75%, ha depositato presso il Tribunale di Milano l’atto di citazione che mira a contrastare la cessione della rete a Kkr.

In serata, attraverso una nota, Tim ha comunicato di aver ricevuto in data odierna la notifica di un ordinario atto di citazione da parte di Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare assunta dalla società in data 5 novembre, con cui è stata approvata la cessione della cosiddetta NetCo”.

L’azione legale chiede l’annullamento della delibera, ma non la sospensione dell’operazione. Il ricorso, infatti, non ha i profili di urgenza ex articolo 700, ma riguarda solo il merito. Vivendi ha contestato la modalità di approvazione dell’operazione, che ha riguardato il solo consiglio di amministrazione senza passare da una assemblea degli azionisti, e la mancata attivazione della procedura prevista per le operazioni con parti correlate.

“Si segnala – sottolinea Tim – che Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d’urgenza l’esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. Le attività previste dagli accordi con KKR finalizzate al closing dell’operazione proseguiranno, pertanto, secondo quanto previsto, senza ritardi o interruzioni”.

Nella nota la società guidata da Pietro Labriola precisa inoltre che: “Quanto al contenuto dell’iniziativa di Vivendi (preannunciata da mesi al mercato con effetti sull’andamento dei corsi di Borsa), si fa presente che essa si fonda su argomenti che la Società ha già analizzato in dettaglio al momento dell’approvazione dell’operazione e che un confronto prodromico, pure più volte ricercato dalla Società, avrebbe forse aiutato in una migliore comprensione della vicenda e della sua legittimità ed evitato di prolungare nel tempo un clima di incertezza ed instabilità a danno degli azionisti e degli altri stakeholders di Tim”.

La reazione del titolo Telecom Italia in Borsa

Il fatto che il ricorso non contenga una richiesta di sospensiva rappresenta un dettaglio fondamentale per gli investitori di Piazza Affari, convinti a questo punto che la vendita andrà in porto. Senza profili d’urgenza ex articolo 700, infatti, l’operazione può andare avanti mentre i tempi della battaglia legale si allungano. 

Man mano che le notizie sul ricorso si moltiplicavano, infatti il titolo Telecom Italia ha cominciato a macinare acquisti, arrivando a guadagnare fino al 6% del suo valore e sfiorando i 28 centesimi per azione. In chiusura le azioni segnano un rialzo del 2,36% a 0,269 euro, realizzando una delle migliori performance del Ftse Mib (+0,05%).

(Ultimo aggiornamento: ore 18.11 di venerdì 15 dicembre).

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