Il primo consiglio d’amministrazione di Tim guidato dal nuovo amministratore delegato, Luigi Gubitosi si è concluso senza la decisione che tutti aspettavano.
La raccomandazione dei sindaci sulla rapida convocazione di un’assemblea per rinnovare l’incarico ai revisori dei conti è stata disattesa e il tema verrà trattato nell’ambito del cda convocato per il prossimo 17 gennaio, anche se, con ogni probabilità, la questione verrà risolta solo ad aprile, nell’ambito dell’assemblea ordinaria prevista per giorno 11.
Il colpo di coda di Vivendì che in molti si attendevano non c’è dunque stato. Il socio francese sembra intenzionato a prendere tempo dopo il ribaltone di tre settimane fa che ha portato alla sfiducia dell’ex ad Amos Genish ad opera del fondo americano Elliott.
Nel corso del board di ieri, oltre a stabilire il calendario finanziario per il 2019, il consiglio di amministrazione di Tim ha nominato Lucia Morselli come componente del comitato per il controllo e i rischi senza procedere alla nomina di ulteriori consiglieri nel comitato strategico.
Gubitosi però si muove anche su un altro fronte e, nel riassetto dell’organigramma del gruppo, riporta il regolatorio, al momento sotto l’area legale, sotto il diretto controllo dell’amministratore delegato. Lo rivela Radiocor, secondo cui alla guida dell’organo, arriverà dal 7 gennaio Giovanni Moglia da Fastweb.
L’ad dunque comincia a costruire, mattone dopo mattone, la strada verso il processo di separazione legale (e non proprietaria) delle rete proposta all’Agcom.
In questo contesto occorre sottolineare che, secondo i dati Asstel, nel terzo trimestre del 2018 Tim ha retto meglio di Vodafone e Wind Tre alla spietata concorrenza determinata dall’ingresso nel mercato del nuovo operatore Iliad. Secondo i dati citati dal Sole 24 Ore, i ricavi dell’azienda guidata da Gubitosi sono scesi di 33 milioni di euro (-2,7% a a 1,169 miliardi). Variazioni più significative per Vodafone, con una diminuzione di 111 milioni (-10%) a quota 998 milioni e per Wind Tre, i cui ricavi da servizi sono scesi di 158 milioni (-14,6%) a 922 milioni. Rovesciate, invece, le proporzioni riguardo ai ricavi sul fisso.
A Piazza Affari il titolo Telecom Italia guadagna l’1,37% a 0,5612 euro.