X

Tim verso un nuovo riassetto azionario: Vivendi vende il 5% sul mercato, scende al 18,3% e si prepara a trattare con Poste

Imagoeconomica

Vivendi ha ceduto sul mercato oltre il 5% del capitale di Tim e scende al 18,37% dalla precedente quota del 23,75%. Lo si legge in un comunicato del gruppo francese, primo azionista del gruppo di Tlc. Il 18 marzo Vivendi aveva già diminuito il proprio impegno attestandosi sotto la soglia del 20% delle azioni ordinarie e dei diritti di voto di Tim, fermandosi al 19,32%, fino poi ad arrivare all’attuale quota ancora inferiore. Vivendi ha notificato alla Consob la discesa.

Tim verso un nuovo riassetto azionario: cosa ha fatto Vivendi

Per ora Vivendi ha sfruttato una finestra di mercato favorevole, con il titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola che recentemente ha raggiunto anche la quota dei tre euro.

Scendendo sotto la soglia del 20%, Vivendi ha dovuto notificare alla Consob il movimento, per poi arrivare con ‘piccole’ vendite successive alla quota finale comunicata. “Tale superamento della soglia deriva dalle vendite di azioni sul mercato“, hanno voluto chiarire i francesi nella loro nota, ricordando anche che Vivendi “ha cessato di contabilizzare la propria partecipazione in Tim con il metodo del patrimonio netto a partire dal 31 dicembre 2022 e ha indicato in diverse occasioni l’intenzione di vendere la propria partecipazione in un contesto di buone condizioni finanziarie”.

Tim e il disimpegno di Vivendi

Il 6 marzo il presidente di Vivendi, Vincent Bollorè, confermava agli analisti finanziari che il gruppo intendeva disimpegnarsi da Tim ma senza fretta, “quando potrà farlo a buone condizioni”, specificava. “L’intenzione è di vendere la nostra quota, questo è il piano. Abbiamo sentito diverse speculazioni ma quando potremo vendere a buone condizioni lo faremo: il nostro è un approccio molto pragmatico”, spiegava Bollorè.

Tim, le trattative con Poste

E così è stato, con gli analisti che ora potranno analizzare i dialoghi tra il gruppo Poste italiane, che non avrebbe partecipato con acquisti alla quota ora venduta da Vivendi ma che alcuni ipotizzano possa risalire dal suo quasi 10%, con l’obiettivo, secondo diverse ricostruzioni, di rimanere comunque sotto la soglia dell’obbligo di Opa. Nella partita ci sarebbe poi anche il fondo britannico Cvc, da tempo interessato a entrare nel capitale nel gruppo delle telecomunicazioni. Il fondo potrebbe rilevare la quota di Vivendi in Tim, ma ovviamente vuole capire la posizione di Poste e del governo.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati