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Tim vara la nuova Enterprise: 5 mila persone e 1 miliardo di Ebitda. Schiavo: “Così consolidiamo la leadership”

Imagoeconomica

Tim rivoluziona l’organizzazione di Enterprise, la business unit dedicata ai grandi clienti e alla Pubblica amministrazione e affidata alla guida di Elio Schiavo, Chief Enterprise & innovative solutions officer del gruppo. Tim va dunque avanti con il piano di societarizzazione annunciato al mercato in luglio e compie un ulteriore passo con l’obiettivo di “valorizzare pienamente tutti gli asset di riferimento relativi a connettività, Cloud, IoT e Cybersecurity”. Nel nuovo assetto infatti, sono coinvolte 5 mila persone per tre miliardi di ricavi e un miliardo di Ebitda, e saranno integrate Noovle (il cloud) e Olivetti (IoT). Queste ultime, nella fase iniziale, resteranno entità esterne. Non sarà integrata, come era filtrato in precedenza e come Radiocor riferisce, Telsy, la società della cybersecurity che tuttavia si continuerà a coordinare funzionalmente con Enterprise. Il piano di riorganizzazione è stato illustrato ai sindacati. Ma vediamo più nel dettaglio l’operazione.

Tim Enterprise: una squadra di 5 mila persone per grandi clienti e Pa

Il gruppo punta sul nuovo modello organizzativo “più agile e integrato” per realizzare “importanti sinergie, indispensabili e rendere la Business unit ancora più veloce ed efficiente nella progettazione e vendita dei servizi ICT e professionali”. TIM Enterprise potrà contare su una squadra di oltre 5.000 persone, la più capillare rete di vendita sul territorio nazionale e 16 Data Center costruiti secondo i più alti standard di sicurezza, efficienza e sostenibilità, afferma la nota con la quale il gruppo Tlc ha annunciato la riorganizzazione. Il disegno è funzionale ad accompagnerà la trasformazione digitale del sistema imprenditoriale italiano e della Pubblica Amministrazione, attraverso un’offerta end-to-end unica e distintiva. 

“Siamo la piattaforma ICT più grande d’Italia e vogliamo consolidare la nostra leadership in tutti i comparti di mercato in cui operiamo”, è il commento di Elio Schiavo. “Tenere tutte le nostre persone intorno ad un unico progetto ci permetterà di cogliere enormi opportunità e diventare protagonisti del processo di digitalizzazione del sistema Paese”. 

TIM Enterprise nel corso del 2022 ha rafforzato il suo posizionamento con una crescita superiore a quella del mercato, aumentando i ricavi totali dell’8% e quelli da servizi dell’11%. A trainare la performance sono stati i servizi Cloud, Security e IoT. Il piano industriale 2023-2025 di Gruppo prevede per TIM Enterprise un’ulteriore crescita con un CAGR dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano.

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La riorganizzazione presentata ai sindacati. Le reazioni

Il piano di societarizzazione di Tim, con la separazione in due entità NetCo e ServCo, rete da un lato e servizi ai clienti (in cui rientra Enterprise) dall’altro, preoccupa i sindacati che sono stati informati del nuovo passo in avanti di Enterprise e temono ripercussioni occupazionali sul versante Consumer e della rete. La Fistel Cisl, ascoltata l’informativa aziendale, “ha espresso le preoccupazioni sul futuro degli asset meno redditizi e del futuro occupazionale di migliaia di lavoratori” e sollecita una convocazione del governo sul futuro del settore e più marcatamente di Tim.

Per la Slc Cgil “con la disposizione organizzativa odierna Tim compie un ulteriore passo verso il definitivo superamento della unicità aziendale. Con l’integrazione di Noovle ed Olivetti nell’attuale perimetro Enterprise si delinea il perimetro della futura azienda. Il silenzio del governo non è più tollerabile”.

A queste preoccupazioni ha cercato di rispondere il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel question time alla Camera, in particolare, sul tema della rete: “Trattandosi di una società quotata e di un asset strategico con chiari risvolti in tema di sicurezza, il governo sta seguendo con massima attenzione gli sviluppi, fermi restando l’autonomia di Tim e i profili relativi ai poteri di golden power”.

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