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Tim torna a correre in Borsa: upgrade di Barclays e primi contatti tra Poste e Vivendi spingono il titolo

Imagoeconomica

Tim torna a correre a Piazza Affari, non solo grazie all’upgrade di Barclays, che ha alzato il target price a 0,37 euro confermando la raccomandazione overweight, ma anche a causa delle ultime indiscrezioni che arrivano da Milano Finanza. Secondo quanto riportato, ieri si è svolto un primo importante colloquio telefonico tra i vertici di Poste Italiane e Vivendi.

La chiamata, partita da Roma, ha visto Matteo Del Fante, ceo di Poste Italiane, cercare di aprire un canale di comunicazione con i francesi. In questo nuovo contesto, Poste, ora secondo azionista di Tim (grazie all’acquisto del 9,8% da Cassa Depositi e Prestiti, che a sua volta detiene il 35% di Poste), ha esplorato la possibilità di una collaborazione nella gestione della compagnia delle telecomunicazioni italiane. 

Vivendi: vendita o alleanza?

Secondo MF, l’obiettivo della telefonata è stato chiaramente quello di sondare le intenzioni di Vivendi riguardo alla sua partecipazione in Tim. La holding della famiglia Bolloré avrebbe confermato la sua strategia di vendita del 23,75% ancora detenuto nel gruppo. Nonostante ciò, Vivendi ha apprezzato l’interesse di Poste, vedendo nel gruppo postale un possibile alleato nel caso decidesse di mantenere una quota nel colosso italiano delle tlc. Nel frattempo, i francesi continuano a riflettere sulle loro prossime mosse in vista dell’assemblea, dove potrebbero anche bocciare il bilancio 2024 della società all’Agm di aprile.

Il ruolo del governo e del fondo Cvc

L’ingresso di Poste nel capitale di Tim ha complicato il quadro per Vivendi, rallentando la possibile vendita della partecipazione. Fino a poco tempo fa, sembrava imminente la cessione a Cvc Capital Partners, con la prospettiva di una fusione tra Tim e Iliad. Tuttavia, l’intervento del governo italiano ha posto un freno a questi piani, imponendo il completamento dello scambio di quote tra Cdp e Poste. 

Ora, il fondo britannico Cvc cerca di interpretare la posizione dell’esecutivo. Nel frattempo, Poste mantiene aperte tutte le opzioni: secondo quanto riportato da MF, potrebbe presto avviare contatti esplorativi sia con Cvc che con Iliad (il gruppo guidato in Italia da Benedetto Levi) per valutare ulteriori sviluppi.

La reazione del mercato

Sul fronte del mercato, l’operazione Poste-Cdp ha scatenato reazioni contrastanti. Ieri il titolo Tim ha chiuso in calo (-0,65%), mentre Poste Italiane ha visto il suo titolo salire a nuovi massimi, toccando i 14,96 euro, superando il record di metà febbraio. Positiva anche Nexi, che ha guadagnato l’1,38%. Oggi, invece, Tim guadagna il 2,31%, ma rimane sotto i 0,30 euro per azione, mentre Poste cresce dello 0,3%. Nexi, invece, perde l’1,04%.

Nonostante le fluttuazioni del mercato, gli analisti restano fiduciosi. Banca Akros ha confermato un rating positivo su Poste, definendo l’operazione una mossa strategica in grado di generare sinergie tra i due gruppi e di rafforzare il panorama delle telecomunicazioni italiane.

Cosa cambia per Poste e Tim

Il vero potenziale dell’operazione, secondo gli analisti, risiede nelle sinergie industriali che potrebbero svilupparsi. Con l’ingresso di Poste, Tim potrebbe avviare importanti collaborazioni, come l’accordo di roaming per PosteMobile, che attualmente si appoggia sulla rete di Vodafone. Tuttavia, le opportunità non si fermano qui. Come suggerito da Milano Finanza, PosteMobile, con i suoi 4 milioni di clienti, rappresenta un asset di grande valore che potrebbe favorire una fusione tra Tim e PosteMobile.

Nonostante ciò, alcuni analisti, tra cui quelli di Equita, ritengono che la combinazione più vantaggiosa per Tim sia con Iliad, per le sinergie che potrebbero derivare da una fusione tra i due gruppi. Inoltre, PosteMobile, con il 33% del mercato dei Mobile Virtual Network Operator (Mvno), potrebbe giocare un ruolo cruciale in un consolidamento che ridefinirebbe l’assetto del settore delle telecomunicazioni italiane, se una fusione con Iliad dovesse concretizzarsi.

Tutti gli occhi puntati sul Capital Markets Day di Poste

L’attenzione è ora rivolta al Capital Markets Day di Poste, in programma per venerdì 21 febbraio. Del Fante presenterà i dati preliminari del bilancio 2024 e potrebbe annunciare anche una possibile revisione al rialzo del dividendo, che potrebbe superare 1 euro per azione. Ciò che però interessa di più è il piano strategico di Poste per Tim, che potrebbe andare ben oltre l’aspetto finanziario, rivelando opportunità industriali che potrebbero rivoluzionare il settore delle telecomunicazioni italiane.

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Categories: Finanza e Mercati