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Tim: Tar del Lazio sospende la multa del Governo

Imagoeconomica

Stop alla multa comminata a Tim dal Governo Gentiloni. La decisione è stata presa dal Tar del Lazio che ha sospeso la sanzione da 74,3 milioni di euro dovuta alla tardiva notifica del controllo acquisito dal socio Vivendi, secondo quanto previsto dalla normativa sul Golden Power.

“Considerato che – scrive il presidente del Tar Carmine Volpe – sussistono i requisiti dell’estrema gravità e dell’urgenza” e “dato anche l’ingente ammontare della sanzione”, “nelle more della decisione del collegio, è opportuno mantenere la res adhuc integra”. Telecom, rappresentata dagli avvocati Antonio Catricalà, Massimo Merola e Luca Raffaello Perfetti, ha fornito una garanzia fideiussoria.

Il decreto del presidente della prima sezione del Tar del Lazio, datato 6 giugno, ha inoltre fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 4 luglio quando si discuterà ancora della sospensiva. Successivamente il Tribunale si esprimerà nel merito.

L’ammontare della multa comminata dal Governo equivale all’1% del fatturato cumulato di Telecom Italia e Vivendi in relazione agli asset rilevanti nel settore telecomunicazioni, una cifra di gran lunga inferiore ai 300 milioni di euro ipotizzati inizialmente. Nonostante ciò, la società di Tlc ha presentato immediatamente ricorso al Tar  “sostenendo come mai abbia assunto decisioni circa atti dispositivi degli asset strategici il cui status e disponibilità da parte della società sono rimasti sempre immutati”. Tutto ciò nonostante la Consob abbia contestato a Tim proprio il controllo di fatto di Vivendi sul gruppo. Tim ha tuttavia sottolineato che “le vicende che hanno riguardato la qualificazione giuridica del rapporto tra Tim e il socio Vivendi non hanno nulla a che vedere con gli obblighi di notifica della società e sono disciplinati specificamente da altra disposizione della stessa norma alla stessa non applicabile”.

Nel frattempo, dopo il primo via libera dell’Agcom al progetto di separazione della rete, il presidente dell’Organo di vigilanza, Maurizio Mensi, ha sottolineato che la separazione della rete con la creazione di una entità legale separata, “rappresenta senz’altro un’opportunità unica per superare le principali problematiche connesse al pieno rispetto del principio di non discriminazione”.

Dello stesso avviso l’ad di Telecom Italia, Amos Genish che dopo aver espresso la soddisfazione della società ha però ribadito la sua preoccupazione per “il costante calo dei prezzi annuali di accesso all’ingrosso che a noi non sempre sembra tenga conto del costo effettivo e del rischio”, una situazione che può minare “la sostenibilità di Netco”, cioè la società della rete con un suo bilancio, un suo consiglio di amministrazione, ecc. che nascerà alla fine  della consultazione pubblica avviata dall’Authority di controllo, l’Agcom.

Commentando il via libera preliminare dell’Agcom, Genish ha poi parlato di tempistiche, affermando che “entro l’anno ci attendiamo l’ok da parte dell’Autorità” al progetto di separazione legale della rete di Telecom. La separazione della rete, ha continuato l’Ad, “è un pilastro fondamentale per sostenere l’evoluzione societaria e preparare l’Italia alla prossima fase della digitalizzazione”.

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