Il mercato della Smart Home raddoppierà il giro d’affari in pochi anni in Italia, fino a superare 1 miliardo di euro entro il 2023, con effetti positivi sul mercato immobiliare e assicurativo. Un incremento spinto dalla pandemia e dal maggior tempo passato a casa. È quanto emerso dal rapporto del Centro Studi Tim “Smart home Internet of things nelle case italiane”.
Nel dettaglio, nel 2020 il mercato italiano della Smart Home ha raggiunto un valore di circa 566 milioni di euro, in calo del 6% rispetto al 2019, ma con grandi potenziali di crescita nei prossimi anni. A trainare le aspettative di crescita le nuove tendenze emerse durante la crisi sanitaria e dagli incentivi collegati all’efficienza energetica (come ecobonus e superbonus). Per il 90% degli italiani intervistati da Doxa la casa è in cima alle priorità e il 48% non è pienamente soddisfatto delle propria abitazione.
Questo ha portato molte famiglie a riconvertire le proprie abitazioni in ufficio, aule per la dad e palestre dove svolgere l’attività fisica. E proprio la permanenza prolungata nelle proprie abitazioni che ha stimolato il ripensamento degli spazi domestici in ottica smart: il 23% ritiene che la casa ideale è quella intelligente, con un collegamento internet stabile e veloce, una connessione controllabile da remoto tramite smartphone e sistemi di sicurezza avanzati e rilevatori di perdite e guasti.
Si tratta di un mercato che vale nel mondo circa 68 miliardi di euro nel 2020 e che può toccare i 110 miliardi nei prossimi anni, con un incremento medio annuo del 17%. Usa e Cina rimangono i principali leader, con una crescita rispettivamente del 20% e 40% nel 2019, mentre in Europa sono Germania e Inghilterra a primeggiare (con un giro d’affari di 3,2 miliardi). All’ultimo posto Spagna e Italia ma sono anche quelle con le migliori prospettive di crescita (intorno al 26% annui).
Quali vantaggi può portare la Smart Home? Innanzitutto, in termini di risparmio energetico e, dunque, una riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Secondo l’analisi del Centro Studi Tim, i sistemi di energy monitoring possono generare un risparmio fino a 3,5 miliardi di euro l’anno se usati in maniera massiva, nonché ridurre del 10-15% i consumi elettrici domestici nazionali, portando a una riduzione complessiva di circa 1,7-2,5 milioni di tonnellate di CO2.
Uno degli aspetti più apprezzati dagli italiani è quello legato alla sicurezza e alla privacy. Gli operatori di telecomunicazioni e compagnie assicurative stanno lavorando per offrire connessioni sempre più sicure e soluzioni contro i cyber risks.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, la Smart Home viene percepita come fattore di differenziazione. Si stima che in media per l’acquisto di una casa con fibra ottica si paga un prezzo più alto del 3%, del 15% nel caso di affitto. Le case senza una connessione veloce possono invece valere il 20-24% in meno. Dunque, le case con una soluzione smart installata possono aggiungere l’1%-5% di valore.
Sul mercato assicurativo, invece, la presenza di sensori di umidità e monitoraggio dell’acqua provoca il 90% dei danni in meno e quelle con i servizi di videosorveglianza a banda ultralarga subiscono meno furti. Tuttavia, in Italia la Smart Home in ambito assicurativo è ancora uno strumento di marketing, associato alle offerte sugli immobili come elemento di differenziazione, mentre negli Usa i consumatori vedono positivamente una polizza assicurativa legata alla casa intelligente e pagherebbero il servizio a fronte di alcuni incentivi.
“La ricerca sulla Smart Home, che abbiamo elaborato con il Centro Studi TIM evidenzia come la disponibilità di una casa intelligente, connessa con la banda ultralarga e dotata dei moderni dispositivi di domotica, non solo rende più comoda e sicura la vita di chi vi abita ma contribuisce a migliorare l’ambiente supportando anche la transizione ecologica del Paese”, ha dichiarato Carlo Nardello Chief Strategy, Business Development e Transformation Officer di TIM.
“Abbiamo ritenuto interessante analizzare il concetto di casa per gli italiani e gli effetti che la diffusione della Smart Home e della larga banda potrebbero avere nel prossimo futuro sul patrimonio immobiliare italiano a confronto con gli altri Paesi – ha aggiunto Lorenzo Foglia, Responsabile Devices e Servizi Innovativi di Tim -. Altrettanto significativi sono apparsi i possibili effetti sul mercato assicurativo, per il quale la Smart Home potrebbe essere la chiave di volta per la riduzione del rischio assicurativo e la fornitura di proposte personalizzate”.