Non sarà eterna l’attesa della Rete unica delle telecomunicazioni italiane. Intervenendo al Festival dell’economia di Trento, l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha quantificato in 12-18 mesi il tempo necessario per completarla. “La mia percezione – ha dichiarato Labriola – è che ci sia interesse a verificare abbastanza rapidamente se il percorso è fattibile”.
Dopo la firma del recente Memorandum of Understanding tra Tim, Cdp, Open Fiber, Kkr e Macquarie, la strada che deve portare alla Rete unica è in effetti tracciata, ma ciò non vuol dire che sia in discesa. Ci sono ancora ostacoli economici e normativi da superare. Sul piano economico-finanziario, il problema principale riguarda la valutazione degli asset che devono confluire nella società della rete e su cui i francesi di Vivendi, che sono i primi azionisti di Tim, hanno già messo in guardia tutti, dicendo che non faranno sconti. Per il mercato il valore della Rete unica è già oltre i 20 miliardi di euro, ma i francesi non si accontentano. Prima ancora della quantificazione del loro valore, però, bisognerà capire quali sono esattamente gli asset che confluiranno nella nuova società.
Rete unica: manca ancora il verdetto della Vestager e delle altre Autorità di controllo
Ma, oltre alla definizione del valore economico e finanziario, la Rete unica è attesa al vaglio delle Authority di vigilanza e controllo, sia nazionali che europee. Decisivo sarà soprattutto il parere dell’Antitrust europeo e della sua commissaria, Margrethe Vestager, che in passato ha sempre mostrato diffidenza verso la Rete unica quando Tim era un operatore verticalmente integrato. Giudizio che dovrebbe cambiare nel momento in cui Tim si prepara a dividersi in due – da una parte l’attività dei servizi e dell’altra la rete – e perciò a superare la sua dimensione di gruppo verticalmente integrato.
Se le difficoltà di costruire una Rete unica si rivelassero insormontabili, Tim potrebbe tuttavia valutare altre ipotesi – come la vendita della rete stessa – “nell’interesse dei suoi azionisti”