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Tim regina di Borsa (+8,4%) sulle ali della rete unica: spinge al rialzo Piazza Affari e brilla in Europa

Imagoeconomica

Le Borse europee chiudono contrastate, mentre Wall Street procede in netto progresso: il clima sui mercati sembra riflettere le preoccupazioni degli investitori sul conflitto in Ucraina e sulle diverse conseguenze economiche sui vari paesi, nel giorno in cui l’alleanza pro-Ucraina si sta confrontando su sanzioni e armi in un lungo tour a Bruxelles, con vertice Nato, G7 e Consiglio Europeo alla presenza del presidente nordamericano Joe Biden.

A infondere un po’ di fiducia agli indici newyorkesi, secondo Radiocor, sarebbe un” cauto ottimismo” su un possibile cessate il fuoco. Il sito Axios – riferisce l’agenzia di stampa – scrive che Andriy Yermak, il capo di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che ci sono stati progressi nei negoziati con la Russia e ha espresso “un cauto ottimismo”.

La buona novella ha dato una mano anche ai listini europei a metà pomeriggio (Piazza Affari si è spinta fino a +1%), ma poi l’ottimismo è svanito.

Europa senza bussola, alti e bassi a Mosca

In un’Europa senza bussola, Piazza Affari è la migliore e sale dello 0,42% a 24.470 punti, soprattutto grazie all’impennata di Telecom +8,4%, con gli investitori che sentono odore di Opa da parte del fondo Kkr.

Sono miste le altre Piazze: Londra +0,1%; perdono Parigi -0,39%, Madrid -0,24% e Amsterdam -0,13%; è neutra Francoforte.

Per paradosso la piazza migliore è Mosca, che ha riaperto i battenti dopo quasi un mese, ma per poche ore, con solo 33 blue chip e con il divieto di vendita allo scoperto. L’indice Moex, denominato in rubli, sale del 4,37%. Con l’avvio della guerra, il 24 febbraio, l’indice aveva perso il 33%. Va a picco però l’indice Rts, -9%, denominato in dollari.

In una lettera agli azionisti il presidente di BlackRock Inc, Larry Fink scrive che l’isolamento economico e politico quasi globale della Russia da parte di molti governi e imprese “ha posto fine alla globalizzazione che abbiamo vissuto nel corso degli ultimi tre decenni”.

Vendite sull’obbligazionario

Tornano le vendite sull’obbligazionario, nella previsione di una stretta da parte delle banche centrali, particolarmente significativa negli Usa, con la guerra che alimenta ulteriormente l’inflazione. I prezzi dei T-Bond sono in ribasso e i rendimenti in rialzo. Il decennale Usa al momento mostra un tasso in leggera crescita del 2,33% e resta l’inversione della curva con il titolo a 5 anni.

Il Bund decennale tedesco tocca un rendimento dello 0,52%.

Lo spread con il decennale italiano sale però a 153 punti base (+0,87%), poiché il tasso del Btp tocca il 2,05%.

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è stabile intorno a 1,1%. Perde il rublo, in ribasso del 6% circa sul dollaro.

Petrolio in calo

Tra le materie prime arretra il petrolio, dopo l’ennesima impennata vista ieri. Il Brent tratta sotto i 120 dollari al barile, in calo dell’1,7%, mentre il Wti vale 113,3 dollari, -1,41%.

Gli analisti di mercato di Goldman Sachs hanno stimato che ci vorrebbe un enorme aumento del prezzo del petrolio a 200 dollari al barile per produrre uno shock economico di entità simile a quelli che hanno accelerato le recessioni statunitensi negli anni 70.

Resta alto il prezzo del gas, mentre il premier italiano Mario Draghi dice che la decisione di Vladimir Putin, di ricevere pagamenti in rubli (e non dollari oppure euro) viola gli accordi contrattuali.

Piazza Affari in rialzo con Telecom e utility

Telecom è la protagonista della seduta di oggi. A dare sprint al titolo, nonostante S&P abbia tagliato il rating sulla società con outlook negativo, sono state le notizie intorno agli approfondimenti richiesti da Kkr e alle risposte della compagnia telefonica. Il fondo sostanzialmente conferma l’impianto dell’offerta di novembre: Kkr rimane interessata all’intero gruppo, con un finanziamento per larga parte a equity e con tempi che dipenderanno dall’accesso alla due diligence. Come sottolineano gli analisti di Equita, “le novità di oggi sono relative al livello di sinergie ipotizzato dal Sole 24 Ore, ben superiore a quanto da noi incorporato nella valutazione e alle dichiarazioni di supporto di governo e CdP sul progetto rete unica. Sul fronte Kkr ci sembra invece che la situazione sia ancora interlocutoria e che le ipotesi di valorizzazione dei singoli asset sia più concreta rispetto a un’offerta per tutta l’azienda”.

In spolvero le utility, a partire da Snam +2,46% e Terna +2,72%, che ha aggiornato il piano industriale al 2025. Bene anche Enel +1,07%.

Tra i titoli finanziari sono in alta classifica Unipol +4,21% e Poste +1,79%.

Generali guadagna lo 0,98%, alla vigilia della presentazione del programma strategico di Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, rispettivamente candidati presidente e amministratore delegato nella lista di Francesco Gaetano Caltagirone per il rinnovo del board. Si ricorda che Cirinà, responsabile di Generali per l’Est Europa, ieri è stato sospeso dalla compagnia assicurativa con effetto immediato.

In rosso Azimut -2,12%; Bper -0,99%.

La seduta è negativa per alcuni titoli industriali come Interpump -3,06%, Pirelli -1,65%, Stellantis -1,25%.

Dopo i recenti guadagni prendono fiato i petroliferi. Saipem perde il 2,58%.

Fuori dal paniere principale ruggisce il Gambero Rosso, +12,71%. Svettano anche le Telecom risparmio +10,39%. Brilla Technogym +5,81%, grazie a movimenti tecnici legati a ricoperture da parte dei fondi, dopo i risultati 2021 sostanzialmente in linea con le attese.

Fincantieri, che ieri sera ha annunciato i conti 2021, guadagna l’1,4%. Secondo Intesa Sanpaolo i risultati sono superiori alle attese, in particolare per i livelli di Ebitda e debito.

Sale Danieli, +2,1%, dopo l’annuncio ieri, a mercati chiusi, di nuovi ordini dagli Usa per un valore superiore a 650 milioni di dollari, che ha alleviato i timori sulla esposizione del gruppo alla Russia.

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