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Tim, per ora la guida a de Puyfontaine. Ricavi quasi a 10 miliardi

Vivendi prende tempo e vara una governance “temporanea”. Il presidente assume le deleghe di Flavio Cattaneo, a Giuseppe Recchi l’interim per security e Sparkle. Arriva Amos Genish ma come Chief Operations Officer. L’Ad uscente: ” Lascio un gruppo migliore di come l’ho trovato”. Nel mobile 500 mila clienti in più, nel fisso crescono i ricavi da servizi

Vivendi prende tempo su Tim e affida “temporaneamente” le deleghe di Flavio Cattaneo al presidente Arnaud de Puyfontaine, a esclusione di quelle su security e Sparkle, affidate ad interim al vicepresidente Giuseppe Recchi. L’arrivo di Amos Genish  con l’incarico di Chief operations officer è stato deciso dal presidente operativo e comunicato il giorno successivo al Cda sui conti semestrali, almeno in un primo momento. Infine il consigliere Frédéric Crépin (Vivendi) esce dal comitato controllo e rischi (al suo la consigliera Camilla Antonini, indipendente) ed entra nel comitato strategico.

Il Cda della corazzata telefonica nazionale ha così ” preso atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi”. E ha approvato la semestrale 2017 chiusa con ricavi vicini ai 10 miliardi (+7,4%) e Ebitda a 4,1 miliardi (+10,4%). Nel solo secondo trimestre i ricavi si sono attestati a 5 miliardi, in crescita del 6,4%. Venendo alle singole aree di business, la divisione clienti domestici presenta un fatturato in rialzo del 3,4% e un Ebitda che ha fatto segnare il miglior risultato di sempre con un incremento del 5,6%. Anche nella telefonia fissa, per la prima volta da 10 anni, sono cresciuti i ricavi da servizi. Nel comparto mobile, in tre mesi (aprile-giugno) oltre 500mila nuovi clienti con Arpu in crescita a 12,5 euro (+4% verso trimestre precedente e +3% verso 2016).

L’indebitamento si ferma a 25,1 miliardi, in calo di 15 milioni rispetto a dicembre e di 2,4 miliardi rispetto a giugno dello scorso anno.

Con questi numero Flavio Cattaneo che venerdì mattina tiene una conference call con gli analisti, ha buon gioco a dire “lascio un’azienda migliore di come l’ho trovata”. “I positivi risultati del primo semestre pongono le basi per un’ulteriore fase di rilancio del gruppo” promette invece il presidente operativo de Puyfontaine, assicurando che “Tim proseguirà negli investimenti sulle infrastrutture e nello sviluppo di servizi convergenti e consoliderà ulteriormente la sua leadership tecnologica”.

La nuova parola d’ordine di Tim sarà dunque “convergenza” e si vedrà se il gruppo volterà davvero pagina o se si troverà imbrigliato in nuove difficoltà dopo vent’anni di continui tormenti.

(Aggiornato venerdì 28 luglio alle 17)

 

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