Tim, è Open Fiber il miglior partner per la rete. L’opa Kkr ha dei margini di incertezza ma “non abbiamo approcciato Kkr per dirgli di sfilarsi dall’offerta”. E’ con queste parole che l’Ad di Tim Pietro Labriola ha voluto smentire i retroscena circolati nei giorni scorsi. E dopo il Cda Tim che ha datoo l’ok al piano industriale 2022-24, alla separazione tra rete servizi e alla trattativa con Ardian per la cessione della quota nelle torri Inwit, torna a parlare dell’argomento che più tiene sulla corda gli investitori. La Borsa ha accolto con un tonfo i risultati di Bilancio 2021, approvati mercoledì a tarda sera. Il titolo Tim è partito male in Borsa giovedì mattina ed è arrivato a perdere il 15,5% a fine mattinata quando il Ftse Mib arretrava dello 0,8% a quota 24.346 punti. Le azioni Telecom Italia quotano 29 centesimi, ben al di sotto dei 50,5 centesimi offerti da Kkr come prezzo indicativo.
Tim, Open Fiber è il partner industriale più interessante
Il nuovo piano industriale Tim prevede la creazione di due società, NetCo per la rete fissa e ServCo per i servizi commerciali su fisso e mobile. La riorganizzazione “è propedeutica alla perdita dell’integrazione verticale – ha chiarito Labriola in una veloce conferenza stampa – , cercando di recuperare dividendo regolatorio nel segmento rete e nella rimanente parte dell’azienda”.
Proprio oggi oggi è previsto un Cda della Cassa Depositi e Prestiti (azionista di Open Fiber con il 60% e di Tim con circa il 10%) che dovrà valutare la possibilità di integrazione delle due società per il progetto di rete unica. “Da un punto di vista industriale – ha poi osservato Pietro Labriola – Cdp con Open Fiber è il partner industriale più interessante. Dopodiché sta a loro fare le analisi del caso per verificare le efficienze”.
Tim, l’Opa Kkr presenta incertezze ma Kkr importante per FiberCop
“Kkr è un nostro importante partner industriale, siamo soddisfatti della relazione con loro, il dialogo è costante e costruttivo du FiberCop”. Venendo invece all’Opa proposta da Kkr sul 100% di Tim, “c’è una serie di elementi di incertezza che rendono l’offerta poco comparabile con le prassi del mercato finanziario”. Così ha risposto Labriola a chi gli chiedeva se Kkr si possa considerare un partner oppure un rivale di Tim, alla luce dell’offerta per rilevare per il 100% del gruppo Tlc. Va ricordato che Tim detiene la maggioranza di FiberCop con il 58%, il restante 4,5% è in capo a Fastweb attraverso il conferimento del 20% detenuto nella joint venture Flash Fiber. Il Fondo Kkr è entrato con una quota del 37,5% nella società per la fibra, antagonista di Open Fiber.
Scendendo poi sul terreno della valorizzazione dell’asset e all’offerta di 0,505 euro per azione Tim, Labriola ha precisato che l’offerta di Kkr sembra valorizzare gli asset di gruppo in modalità abbastanza simile a quella che stiamo proponendo: separare la rete e valorizzare gli altri asset. La provocazione è: se lo fanno loro esternamente, vuol dire che intravedono la possibilità di creare un valore maggiore di 0,5 euro. Nessuno fa beneficienza ed è probabile, allora, che questa creazione di valore ci possa essere anche se lo facciamo noi internamente. Probabilmente il delta di valore generato può in questo caso essere distribuito tra tutti gli azionisti”.
Infine, riguardo ai rumours circolati riguardo ad un invito, rivolto a Kkr, a rinunciare all’Opa, Pietro Labriola ha affermato che “i nostri contatti con Kkr sono solo attraverso gli advisor, volti a capire meglio il piano industriale e le modalità con cui si vuole procedere”. La risposta che il Fondo americano sta ancora aspettando, comunque non dovrebbe tardare. Molto dipenderà dalle decisioni di Cdp e comunque il Cda di Tim ha assicurato tempi rapidi.
Tim, l’offerta Ardian per Inwit si chiude entro giugno
L’Ad di di Tim ha commentato anche l’offerta vincolate presentata da Ardian per il 30,2% del capitale di Inwit (la società delle torri partecipata anche da Vodafone), già valutata positivamente dal Board mercoledì sera. “Prevediamo – ha detto – di arrivare al closing definitivo per giugno, anche attraverso tutti i passaggi Antitrust e golden power”. Labriola ha affermato che la società che gestisce le torri ha un valore implicito di 10,75 euro per azione ed ha affermato che l’operazione “è un importante step” nell’ambito del progetto di “razionalizzazione della struttura di capitale”.