“Distruggere l’accordo sulla rete fissa di Telecom Italia amplierebbe le perdite per gli azionisti”. Questo il titolo di un articolo pubblicato sul Financial Times che spiega come il destino di Tim “dipenda dalla vendita della sua rete fissa al gruppo di private equity Kkr per un massimo di 22 miliardi di euro”. Solo grazie a questo accordo, continua il quotidiano economico più importante del mondo, la società guidata da Pietro Labriola potrà tagliare 14 miliardi di euro.
L’accordo di Tim con Kkr “dovrebbe essere completato entro agosto e sarà difficile da fermare. Ciò non significa che gli avversari belligeranti non ci proveranno“, avverte il Financial Times ricordando anche la causa di Vivendi, primo socio di Tim contro la vendita della rete.
Tra l’altro, “un’assemblea degli azionisti per eleggere il nuovo consiglio di amministrazione prevista per la fine di aprile offrirebbe un’occasione più rapida per interrompere” il percorso di vendita. “I venditori allo scoperto ci contano”, aggiunge.
Merlyn integra piano: Tim Brasil e Tim Consumer in vendita nel 2024-25
Merlyn Partner ha presentato una lista per il rinnovo del board di Tim e integrato la comunicazione sul piano TValue già annunciato in precedenza: valutare il deal sulla vendita di Netco, vendere Tim Brasil nel 2024, vendere Tim Consumer nel 2025, creare TechCo e stabilire una nuova e più inclusiva governance. Questi i capisaldi indicati da Meryl che disegna anche sei differenti scenari: tutti hanno in comune la vendita di Tim Brasil e Tim Consumer, mentre la vendita di Netco è contemplata in 4 delle 6 ipotesi da valutare.
Nel primo scenario, ad esempio, prevedendo la vendita di Netco nel terzo trimestre del 2024, la vendita del Brasile nel quarto e di Consumer nel primo trimestre del 2025, si prevede di passare da 20,3 miliardi di debito del 2023 a 6,6 miliardi di cassa. Nello scenario 5, invece, in cui non è contemplata la vendita di Netco, alla base c’è la vendita di Tim Brasil nel quarto trimestre del 2024 e di Consumer nel primo del 2025. Così facendo Tim registrerebbe un debito in calo da 20,3 a 8,2 miliardi nel 2025.
“Ci troviamo in un momento cruciale nella storia di Tim, un momento in cui vengono prese decisioni critiche sul business e sull’allocazione del capitale fatto. Siamo molto convinti – si legge nella comunicazione della tarda serata di giovedì – del ruolo strategico che Tim ricopre in Italia e dell’opportunità di creazione di valore” con “un piano che non si basi esclusivamente sulla vendita di NetCo”.
Poi l’affondo: il piano presentato dal cda “non solo manca di chiarezza e sostenibilità finanziaria, ma può anche portare a rischi sostanziali“. Ora, prosegue Merlyn, “tocca a noi azionisti esprimerci e decidere quale sarà la strada giusta da seguire per la nostra azienda”.
La vendita immediata di “Tim Brasil, già nel 2024, genererà “il cuscino di liquidita’” per iniziare il deleverage e cominciare a investire in TechCo. Già “entro l’estate del 2024 avvieremo trattative con i potenziali acquirenti per accelerare il processo vendita di Tim Consumer e concretizzarla positivamente nel più breve tempo possibile e comunque entro e non oltre la metà del 2025”. TechCo “agirà come aggregatore di mercato, assumendo il ruolo di predatore piuttosto che quello di potenziale preda”.
L’accordo su NetCo, continua Merlyn, “non limita il piano TValue. Anche senza il perimetro NetCo, Tim resta il maggior player infrastrutturale in Italia con una forte attenzione alla parte intelligente della rete”. Il piano TValue è mirato a massimizzare il valore per gli azionisti”, coinvolgendo i soci, “a partire da quelli principali, Vivendi e Cdp. Il piano TValue da’ il benvenuto a tutti gli stakeholder esistenti compreso Kkr e qualsiasi altro in futuro sia disposto a dare un contributo”.
Il proxy Iss conferma la raccomandazione di voto per lista cda
In questo frangente il proxy advisor Iss ha confermato la raccomandazione di voto per la lista del cda che indica Pietro Labriola come amministratore delegato e Alberta Figari come presidente , in vista del rinnovo del board di Tim.
La nuova pubblicazione, spiega Iss, avviene “per riflettere le nuove informazioni pubblicate da Bluebell Capital Partners”. Ieri “Bluebell ha pubblicato il suo piano per Tim” e, precisa Iss, “le nostre raccomandazioni di voto rimangono invariate”. Bluebell, ricorda Iss, ha annunciato solo ieri “Laurence Lafont come candidata ceo”, aspettando l’uscita della manager francese, con una carriera nelle tlc e nel digitale, dal gruppo Google.