Oggi a Bruxelles si sono riuniti i principali amministratori delegati delle grandi aziende di telecomunicazioni europee, tra cui Pietro Labriola di Tim. Durante l’incontro, è stata diffusa una dichiarazione tramite Connect Europe (il nuovo nome di Etno, l’associazione che rappresenta i principali fornitori di connettività in Europa) che sottolinea come l’Europa sia giunta a un punto cruciale e necessiti di politiche audaci per sostenere la competitività.
La dichiarazione afferma che una digitalizzazione solida favorirà la crescita e il benessere dei cittadini. Labriola ha evidenziato come la principale raccomandazione per l’ecosistema della connettività sia quella di riformare la regolamentazione e la concorrenza dell’Ue, al fine di completare il mercato unico digitale delle telecomunicazioni.
Labriola: “Necessaria una riforma per le Tlc in Europa”
A livello europeo, è fondamentale intervenire per restituire competitività al settore delle telecomunicazioni, un settore chiave per la transizione digitale. Questo è l’appello lanciato da Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, durante il suo intervento al Tech Leadership Forum del Financial Times, che ha visto la partecipazione dei principali attori delle telecomunicazioni europee. Labriola ha sottolineato la necessità di un consolidamento del mercato e di una regolamentazione più snella, che permetta alle aziende di competere su un piano di parità, con regole uniformi per tutti.
“Quando parliamo di competitività, dobbiamo essere chiari su ciò che vogliamo. Se l’obiettivo è una vera Europa digitale, la strada attuale non è quella giusta“, ha affermato Labriola. L’ad di Tim ha poi fatto un esempio concreto della situazione italiana: “In Italia, la spesa media per la connettività mobile è pari a 4 caffè al mese. È evidente che servono regole che ci consentano di competere nel digitale e generare profitti. In caso contrario, le telecomunicazioni non avranno le risorse necessarie per gli investimenti indispensabili, con conseguenti effetti negativi sulla qualità del servizio per i consumatori”.
Labriola ha ribadito che l’unica strada percorribile è quella di ridurre la regolamentazione e favorire il consolidamento del mercato. “La scala è essenziale. Solo così possiamo colmare il gap con chi è già più avanzato“, ha spiegato, sottolineando che l’innovazione richiede rapidità, mentre l’attuale lentezza burocratica rischia di rallentare il progresso. “Non possiamo permetterci di aspettare due anni per introdurre nuove regole. L’innovazione è veloce e non possiamo guardare al futuro con lo specchietto retrovisore”.
L’ad di Tim ha anche evidenziato una discrepanza tra i servizi di telecomunicazione tradizionali e le piattaforme Over-the-top (Ott) come WhatsApp, che non sono sottoposte agli stessi obblighi regolatori, come quelli relativi ai call center o alle intercettazioni. “Dobbiamo decidere quale sia il nostro obiettivo e comprendere che la strada per raggiungerlo può cambiare costantemente”, ha aggiunto.
Infine, ha portato un’esempio positivo ciò che sta avvenendo nel Regno Unito: “hanno inserito una correlazione fra i prezzi che i clienti pagano e l’inflazione, hanno iniziato a regolare i rapporti con gli Over-the-top e stanno permettendo un consolidamento di mercato con la fusione fra due grandi gruppi in cambio di investimenti”.