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Tim: KKR consegna l’offerta vincolante superiore a 23 miliardi. Per Sparkle offerta non vincolante e tempi più lunghi

Imagoeconomica

Tim ha ricevuto l’offerta vincolante dal fondo americano KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P.) per l’acquisto di NetCo, che comprende le attività di rete fissa di TIM, inclusa FiberCop.

Il fondo americano ha presentato anche un’offerta non vincolante per la partecipazione di Tim in Sparkle, con l’intenzione di presentare un’offerta vincolante entro 4/8 settimane, dopo la fase di due diligence, richiedendo un periodo di esclusiva fino al prossimo 20 dicembre. Lo ha comunicato la stessa Tim precisando che “l’offerta per NetCo scadrà l’8 novembre, ma è possibile discutere ulteriori estensioni fino al 20 dicembre. Il Consiglio di Amministrazione esaminerà l’offerta vincolante non appena l’analisi sarà completata”.

Le cifre dell’offerta

L’offerta principale è guidata dal fondo KKR in collaborazione con il Mef. KKR è pronta a acquisire il 65% e ha firmato un accordo con il Mef affinché questo acquisti una quota del 15-20% una volta che l’operazione riceva l’approvazione della Corte dei Conti, del Consiglio di Amministrazione di TIM e, eventualmente, anche dall’assemblea. Lo stesso vale per il fondo F2i, gestito da Renato Ravanelli, che sta raccogliendo investitori per un fondo dedicato alla rete Tim, con un’opzione per acquisire tra il 10 e il 15%.

Gli accordi tra i tre futuri soci prevedono investimenti annuali di 1,5-2 miliardi di euro, la gestione operativa a carico di Kkr e la presidenza affidata a figure italiane.

La valutazione per l’acquisizione del 100% di Netco – secondo le indiscrezioni di stampa raccolte fin qui – è stata inizialmente fissata a 21 miliardi, ma può arrivare a 23 miliardi se si includono le sinergie derivanti da una possibile fusione con Open Fiber. Recentemente, si è cercato di far aumentare questa valutazione fino a circa 24 miliardi, secondo una “fairness opinion” richiesta dal CdA di Tim a uno dei suoi consulenti (presumibilmente Goldman Sachs) che ha indicato un intervallo di valutazione compreso tra 24 e 26 miliardi. Difficilmente però si arriverà a questo importo dopo che il Ministero dell’Economia (Mef) ha stanziato 2,5 miliardi in cambio del 20% e l’operazione è stata già definita con i finanziatori.

Proposta ora in esame, resta lo scoglio Vivendi

L’offerta per l’acquisto di Tim è complessa e comprensiva di circa 500 pagine di documenti allegati. Alcuni dei punti che possono essere migliorati includono il destino di parte dei 40.000 dipendenti di Tim, e quanti saranno nella società dei servizi dopo lo scorporo.

L’offerta di KKR sarà adesso soggetta a un’analisi da parte degli advisor prima di essere sottoposta al Consiglio di Amministrazione di Tim. Quest’ultimo prenderà in considerazione il rilancio americano durante una riunione prevista tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Resta da risolvere l’opposizione all’operazione di Vivendi (primo socio con il 23,7% del capitale) m sembra probabile che la decisione si possa risolvere con un’assemblea ordinaria dei soci. Pietro Labriola, ha già ottenuto due pareri legali che suggeriscono che l’approvazione del consiglio è sufficiente per completare l’affare. In questo modo, in un’assemblea ordinaria, Vivendi non potrebbe esercitare l’influenza decisiva che avrebbe in un’assemblea straordinaria che richiede maggioranze qualificate.

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Categories: Economia e Imprese