ll Tribunale di Milano ha deciso di restituire a Tim i 249 milioni di euro precedentemente sequestrati nel contesto di un’indagine sulla truffa legata ai Servizi a Valore Aggiunto (Vas) nel settore telefonico. Dopo la contestazione da parte di Tim, il Tribunale ha annullato il decreto di sequestro preventivo, impegnandosi a fornire le motivazioni entro 30 giorni.
Il maxi sequestro, inizialmente disposto l’8 febbraio, è stato annullato dal Riesame su richiesta dell’aggiunto Eugenio Fusco e del sostituto Francesco Cajani, con decisione presa dalla giudice Patrizia Nobile.
La vicenda ha avuto inizio nel 2018, quando le autorità di Milano, insieme ai colleghi di Roma, hanno emesso un ordine di sequestro per circa 322 milioni di euro. Anche se Tim non era direttamente coinvolta, il provvedimento riguardava 5 società sospettate di vendere i servizi Vas, ovvero tutti i servizi al di fuori delle chiamate di voce standard e delle trasmissioni fax. Più di 20 persone erano sotto inchiesta. Si credeva che queste società avessero tratto vantaggio da fondi sottratti dai crediti telefonici per offrire servizi “premium” come giochi, suonerie e notizie che gli utenti non avevano richiesto.