Altro colpo di Merlyn per riscrivere il destino della rete Tim. Il fondo lussemburghese ha scatenato un vero polverone in quella che potrebbe essere il fine settimana decisivo per la valutazione dell’offerta vincolante di Kkr. Con un comunicato ha rivelato la quantità di azioni in possesso, che rispetto a tutte le ricostruzioni degli ultimi giorni sono molte limitate, pari allo 0,006% del capitale di Tim. “Sconcerto per ricostruzioni fuorvianti e mancanza di rispetto da parte del mercato e della società delle tlc”, si legge nella nota del fondo Merlyn di Alessandro Barnaba e Stefano Siragusa. In un’altra nota viene invece sottolineato il fatto che sia il fondo che l’ad Siragusa siano azionisti, e in quanto tali debbano essere ascoltati come previsto dal codice di engagement della società. Nonostante una seduta segnata da grande volatilità, il titolo Tim guadagna lo 0,27% a 0,26 euro per azione.
Inoltre, la stessa Merlyn avrebbe chiesto un incontro a Vivendi, azionista di maggioranza di Tim che potrebbe apprezzare il piano alternativo sulla rete, ossia quello di cedere gli asset consumer e le attività in Brasile per fare cassa, nonché sostituire il ceo Pietro Labriola. Non solo. Il fondo avrebbe scritto anche al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per avere la possibilità di spiegare il progetto TimValue.
La partecipazione Merlyn in Tim
Merlyn ad aprile deteneva una partecipazione dello 0001%. Il 27 ottobre, giorno in cui è stato reso pubblico il piano alternativo, Merlyn possedeva un pacchetto di 200 mila azioni ordinarie (lo 0,006% del totale). È quanto emerge da una lettera che il fondo ha inviato a Tim. Invece, 703.280 azioni ordinarie sono di proprietà dell’ex vice dg di Tim Stefano Siragusa, “a lui assegnate dalla stessa Tim e detenute sul conto titoli aperto a nome di Siragusa presso la stessa Tim e conservate in un conto titoli presso la stessa società”. Totale: poco più di 900mila azioni che valgono circa 235mila euro.
I nodi si concentrano sugli altri “pacchetti azionari detenuti in proprio o per delega”. Ma chi si riferisce? Al momento non lo sappiamo. Quel che è certo è che l’offerta del fondo attivista di Alessandro Barnaba riceverà un secco No dal Consiglio di amministrazione, per poi passare ad analizzare l’unica proposta valida che – a detta del Mef – rimane quella degli americani Kkr (al vaglio del Cda di Tim fino a domenica).
La lettera di Merlyn
“Non è compito della società verificare le quote, ma ascoltare gli azionisti”, ha precisato Merlyn sottolineando come “stupisce che la società si rifiuti di ascoltare le idee degli azionisti grandi o piccoli nonostante questo sia previsto dal codice di engagement pubblicato sul sito. Con sconcerto assistiamo alla mancanza di rispetto del mercato e della governance e ribadiamo la nostra intenzione da azionisti di presentare al mercato la nostra visione di Tim per il bene di tutti gli azionisti”.