Quando era amministratore delegato di Tim, Amos Genish avrebbe nascosto al Cda l’aggiornamento delle previsioni finanziarie per il 2018. Si trattava di un documento cruciale, perché anticipava che i risultati sarebbero stati inferiori a quelli inseriti nel bilancio di previsione e nel piano industriale approvato lo scorso maggio. Non solo: il manager israeliano avrebbe anche mancato di contrastare il peggioramento del quadro finanziario, salvo poi opporsi alla maxi-svalutazione da due miliardi varata dopo il via libera ai risultati dei primi nove mesi, quando ormai era evidente lo scollamento fra previsioni e realtà.
Queste accuse contro Genish (che sarebbe già pronto a difendersi e a fare causa al gruppo telefonico) sono contenute nell’informativa che il Cda di Telecom ha allegato alla convocazione dell’assemblea per il prossimo 29 marzo. Nel testo – oltre a respinge le accuse di Vivendi, che è primo socio di Tim con il 23,9% e vorrebbe revocare un terzo degli amministratori – il Cda elenca i motivi che hanno portato al licenziamento dell’ex amministratore delegato, poi sostituito da Luigi Gubitosi.
A pagina 8 si legge:
– il forecast è stato consegnato all’allora Amministratore Delegato (e attuale Consigliere) Amos Genish, il quale non lo ha peraltro trasmesso al CdA e al CCR, nonostante che i Consiglieri ne avessero fatto richiesta, in quanto aveva ritenuto lo stesso incompleto e da sottoporre ad ulteriori approfondimenti;
– il forecast è stato presentato al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 24 settembre 2018;
– con riferimento al processo di budget 2019 – partito ufficialmente il 16 luglio e culminato in una prima versione disponibile il 22 ottobre e una seconda il 5 novembre – risulta che in tutte le sue versioni intermedie, discusse con il sig. Genish in varie riunioni, tale documento evidenziava, confermandoli, i trend di deterioramento anticipati dal forecast. Nulla di tutta questa documentazione è stato fatto oggetto di confronto con il board;
– in mancanza di misure rimediali effettivamente utilizzabili ai fini delle valutazioni in sede di esame della relazione al 30 settembre 2018, si rendeva necessario l’accertamento di un impairment loss, nonostante la contrarietà espressa da Amos Genish.
Il riferimento è alla svalutazione dell’avviamento domestico per 2 miliardi decisa l’8 novembre dal Cda con la conseguente perdita di 800 milioni nei conti del terzo trimestre 2018.
Intanto, la posizione di Gubitosi nel board di Tim si rafforza con la nomina di Alessandro Picardi a responsabile Public Affairs. Già presidente di TivùSat, direttore dello sviluppo strategico delle piattaforme Rai e membro del consiglio generale di Confindustria Radio Televisioni, Picardi ha già lavorato con Gubitosi quando questi era DG Rai. Entrerà in carica il primo febbraio e risponderà direttamente all’amministratore delegato. La nomina arriva a distanza di pochi giorni dagli ingressi di tre nuovi manager nella prima linea.