Telecom Italia ha presentato al ministro Carlo Calenda la bozza del progetto di separazione della rete di accesso. Nascerà una società separata e controllata al 100% da Tim. Il progetto sarà presentato e discusso il prossimo 6 marzo dal Cda che approverà l’aggiornamento del piano industriale. A comunicarlo è stato l’Ad di Telecom Italia, Amos Genish. E il via libera di Calenda non è tardato.
Si tratta di una giornata di svolta. Calenda faceva conto sulla presentazione del progetto di scorporo, considerato dal ministro dello Sviluppo economico un importantissimo punto di snodo per il futuro delle infrastrutture del nostro paese.
Come ha precisato l’Ad di Tim Amos Genish, che già una settimana fa aveva lanciato i primi segnali dell’imminente arrivo della proposta sullo scorporo, “l’evoluzione volontaria del modello di separazione della rete, risultato dell’importante lavoro con l’Agcom, porterebbe ad una nuova entità con un alto livello di corporate governance, che sarà il punto più avanzato per quello che riguarda la parità di accesso”. All’interno della nuova società confluirà l’intera rete di accesso (il cosiddetto ultimo miglio) sia in fibra che in rame. Ad oggi ipotesi di quotazione o di apertura del capitale non sono al momento prese in considerazione, ma un domani chissà. E già circolano ipotesi sui diversi scenari che la costituzione della nuova società apre: come una Ipo per la quotazione in Borsa o la più volte auspica fusione con Open Fiber (50% Enel, 59% Cdp).
Il via libera ufficiale vincolato all’ok delle autorità e del Governo
L’incontro con il Ministro Calenda è stato definito da Genish “molto positivo”. E lo stesso Calenda ha parlato di del progetto come di un “dato epocale, il feedback è positivo”. I tempi dell’operazione non sono ancora definiti, anche se, trattandosi di un importante intervento strutturale che richiederà alti investimenti, tutto fa pensare che si possa ad arrivare ad una conclusione realisticamente ad inizio 2019. Molto probabilmente, considerate le date ravvicinate, dal Cda non arriverà nessuna decisione definitiva.
Ad oggi dunque sembra che il sentiero intrapreso da Telecom sia quello giusto. Si tratta – ha continuato Calenda – “di un’ipotesi dibattuta da vent’anni e per la prima volta c’è un piano”. Nelle prossime settimane, probabilmente prima del 6 marzo, l’Agcom e il Governo svolgeranno analisi di dettaglio tecniche per valutare al meglio il progetto.
“Ringrazio Genish che ha fatto un lavoro molto buono, in poco tempo e coraggioso” ha dichiarato Calenda, sottolineando che il lavoro fatto dal manager “ha contribuito a rasserenare il clima con il Governo”.
Solamente pochi mesi fa i rapporti fra il colosso delle tlc ed il ministro Calenda erano più che tesi. La precedente gestione Cattaneo-Recchi si è scontrata più volte con il Mise su diversi temi, fra tutti l’ormai nota questione del Golden Power. Telecom Italia rischia una sanzione di circa 300 milioni di euro (‘1% circa del fatturato) per non aver comunicato entro i tempi previsti il cambio di controllo dopo l’ingresso di Vivendi.
Il lavoro fatto da settembre ad oggi da parte di Amos Genish sembra però aver cambiato le carte in tavola. Il manager israeliano ha saputo ricucire i rapporti diplomatici ed istituzionali in tempi brevi. Rimane comunque il fatto che la separazione della rete e la questione golden power viaggiano su due reti parallele, e non sembra possibile un cambio di rotta da parte del Governo, che è in attesa del parere definitivo della Avvocatura di Stato per poter procedere con l’eventual sanzione.
Il titolo ha reagito positivamente alla notizia dell’incontro Calenda-Genish, guadagnando il 3% a 0,7 euro nella mattinata.