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Tim: Elliott, attacco diretto a Vivendi. Il fondo sopra il 5%

Il fondo crea un sito ad hoc rivolto agli azionisti di Telecom Italia e scrive una lettera nella quale chiarisce di non puntare al “controllo di Tim” – Dure critiche a Vivendi su tutti i fronti, dalla “persistente sottovalutazione del titolo” a “fallimenti strategici e conflitti d’interesse” – Vivendi risponde: “Elliott vuole smantellare il gruppo e destabilizzare la squadra”.

Tim: Elliott, attacco diretto a Vivendi. Il fondo sopra il 5%

Si scoprono le carte. Il fondo Elliott detiene attualmente oltre il 3% delle azioni ordinarie di Tim. Una percentuale che, sommata a “strumenti finanziari” fa sì che venga superata la fatidica soglia del 5% delle azioni ordinarie.

Questo quanto si legge nella lettera aperta agli azionisti  che il fondo Usa ha pubblicato oggi, venerdì 16 marzo, e che anticipa la consueta comunicazione alla Consob, obbligatoria oltre tale soglia. La missiva è leggibile sul www.transformingtim.com, un sito creato ad hoc, all’interno del quale Elliott comunicherà ai soci di Telecom tutti i futuri aggiornamenti.

Lettera del fondo Elliott agli azionisti di Tim
FIRSTonline

LA LETTERA

Sei pagine nelle quali Elliott spiega le sue ragioni, ma soprattutto sottolinea che “non intende controllare Tim ma catalizzare un cambiamento che garantisca che la società sia gestita a beneficio di tutti gli azionisti”.

Poi di nuovo un riferimento al consiglio di amministrazione. Il fondo ribadisce infatti la necessità di “un cda realmente indipendente per migliorare sia la governance sia la performance di Tim. “Sulla base della nostra approfondita analisi – ribadisce ancora Elliott – riteniamo fortemente che ci possa essere un significativo upside per gli azionisti se un board indipendente facesse passi per migliorare la direzione strategica e la governance” di Telecom.

Ricordiamo che Elliott ha chiesto alla società di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile la revoca dei 6 consiglieri espressione di Vivendi e la nomina contestuale di sei nuovi consiglieri di sua indicazione: Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli

L’ATTACCO A VIVENDI

Nella lettera il fondo passa poi ad elencare quali sarebbero “gli ostacoli alla creazione di valore sotto la guida di Vivendi”. Critiche chiare, dirette relative a “sottoperformance del titolo azionario consistente e persistente, fallimenti strategici, gestione della corporate governance e conflitti di interesse”. Non solo, il cambiamento auspicato dal fondo all’interno del cda, secondo Elliott, potrebbe correggere la “persistente sottovalutazione del titolo che è innegabilmente presente in Tim. In qualità di azionista, Elliotts si dice “entusiasta del fatto che rappresentanti” proposti per sostituire i membri indicati da Vivendi abbiano già espresso la loro disponibilità a “portare nuove prospettive e responsabilità al consiglio di amministrazione

Il fondo “cerca di svolgere un ruolo costruttivo positivo in questo processo e di fungere da catalizzatore nel ritorno di Tim alla creazione di valore” e propone una “trasformazione strutturale” volta a semplificare la struttura del capitale attraverso lla conversione delle risparmio in ordinarie, lo scorporo e la vendita parziale della rete, la vendita parziale o totale di Sparkle. Ultimo riferimento contenuto nella lettera è l’utilizzo dei proventi delle cessioni per la riduzione del debito e la reintroduzione di un dividendo.

LA RISPOSTA DI VIVENDI

I francesi, dal canto loro, non intendono subire inermi. In un comunicato di risposta, il colosso guidato da Vincent Bollorè sottolinea come il  piano presentato dal fondo Elliott per Tim “smantella il gruppo” e “destabilizza la squadra”. 

Vivendi sottolinea di essere ancora il principale azionista di Telecom Italia con quasi il 25% del capitale e, in virtù della sua posizione si impegna ad esaminare “con mente aperta le indicazioni presentate da Elliott management, un hedge fund ben conosciuto per le sue iniziative a breve termine”. La ben poco velata frecciata viene seguita da alcune considerazioni: “non è certo che il piano per smantellare il gruppo e destabilizzare il team creerà valore”, osservano i francesi evidenziando che il piano industriale presentato da Amos Genish e dalla sua squadra è robusto e promettente per il futuro. “Le iniziative prese negli ultimi trimestri hanno già prodotto risultati che sono stati ben valutati dagli investitori”.

TIM REPLICA ALL’ANTITRUST

Intanto venerdì l’Antitrust ha comminato una maxi-multa a Tim da 4,8 milioni di euro per le pubblicità scorrette sulla fibra, omettendo i costi aggiuntivi e la diffusione dei servizi sul territorio. Ecco la replica della tlc: “Tim ritiene del tutto infondata la decisione odierna dell’Autorità Antitrust sia nel merito sia nella quantificazione della sanzione, anche a fronte della fattiva collaborazione che l’azienda ha mostrato durante tutto l’iter del procedimento con l’accoglimento dei suggerimenti proposti dall’Autorità. Il provvedimento risulta lesivo e pregiudizievole dell’immagine e degli interessi di Tim e sarà pertanto impugnato dinanzi al TAR del Lazio”.

2 thoughts on “Tim: Elliott, attacco diretto a Vivendi. Il fondo sopra il 5%

  1. Condivido pienamente, come azionista Telecom deluso ed arrabiato per il comportamento del titolo in borsa, percio condivido e supporto tutto quello che può rissolevare il titolo in borsa , Grazie

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  2. Non mi pare che Vivendi abbia saputo creare valore alla società anzi, appare evidente che desidera che vada male con lo scopo di comprarsela con quattro soldi.

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