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Tim e Nexi volano e salvano Piazza Affari, spread a quota 130

Le voci su un possibile accordo con il fondo americano KKR per rilevare la quota di Enel in Open Fiber, dà linfa a Tim che trascina il Ftse Mib sopra alla parità – Asta Btp ok e spread a quota 131 punti

Tim e Nexi volano e salvano Piazza Affari, spread a quota 130

In una giornata prevalentemente negativa per i mercati mondiali, Piazza Affari trova la spinta finale per azzerare le perdite e avvicinarsi sempre più ai 25mila punti: +0,12%, 24.892 punti base. Anche la carta italiana continua fare breccia e, sul secondario, lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 131 base (-1,89), mentre il rendimento del Btp buca al ribasso la soglia di 0,9% e chiude a 0,89%. Altrettanto bene è andato il collocamento nella mattinata di 2,75 miliardi di Btp a 7 anni con tassi al minimo storico allo 0,48% e 2,25 miliardi di Btp a 3 anni con rendimento negativo (-0,1%).

Il rosso si attenua nella ultime ore di scambi, ma resta la sfumatura dominante nel resto d’Europa: Francoforte -0,04%; Parigi -0,19%; Madrid -0,3%. La piazza peggiore è Londra, -1,08%, dopo le dimissioni a sorpresa del cancelliere dello scacchiere Sajid Javid, già sostituito dal suo vice, il trentanovenne Rishi Sunak, ex banchiere di Goldman Sachs. Secondo i giornali inglesi dietro quest’addio potrebbe esserci uno scontro con il primo ministro Boris Johnson, che voleva nuovi consiglieri per avere mano libera sul Tesoro. La City è penalizzata inoltre dal calo dei titoli oil, anche se il petrolio si sta muovendo in verde: Brent +0,66%, 56,16dollari al barile. È in progresso  l’oro, che scambia a 1579,05 dollari l’oncia. Sul mercato valutario l’euro non riesce a rialzare la testa contro il dollaro, il cross è in discesa a 1,085.

Wall Street, dopo i record di ieri, segna il passo e apre negativa, territorio che per ora non riesca ad abbandonare pur mostrando una tendenza al miglioramento. Giù Cisco (-6%), dopo le deludenti stime trimestrali.

All’origine dell’umore variabile dei mercati ci sono le notizie altalenanti sul coronavirus e sulle sue conseguenze. Ieri sembrava che il trend dei contagi fosse in calo, oggi è arrivata una doccia gelata e sembra che ci sia un’impennata, dopo che si è cambiato il metodo di conteggio. L’incertezza domina e le prospettive sono difficili da valutare. La diffusione del coronavirus è un evento inaspettato che “sta avendo un impatto sull’economia cinese, soprattutto nel settore retail e servizi, e potrà pesare sull’economia globale – dice l’ad di Alibaba Daniel Zhang – mentre la domanda di beni e servizi è ancora presente, la produzione è rallentata dalla mancata riapertura di aziende, negozi, uffici e scuole dopo la fine delle vacanze per il Capodanno lunare”. Il colosso dell’e-commerce cinese perde lo 0,84% a New York.

Fra gli altri effetti dell’epidemia si registra anche il crollo dell’auto in Cina in gennaio: -18% vendite ai concessionari, è il tonfo più pesante da gennaio 2012.

Ne risentono i titoli del settore. In Piazza Affari fra i peggiori ci sono Pirelli -2,15% (gli analisti di Banca Imi hanno tagliato la raccomandazione a “hold”) e Fca -1,21%. I timori fiaccano i titoli del lusso: Moncler -1,68%; Ferragamo -1,49%. Secondo Prometeia l’epidemia di coronavirus in Cina peserà sulla moda italiana nel primo trimestre e probabilmente nell’intero primo semestre dell’anno, ma non pregiudicherà il trend di crescita atteso nei prossimi due ann.

Male i titoli petroliferi Saipem -1,59%, Tenaris -0,98%, Eni -0,85%.

A sostenere il listino principale oggi sono gli acquisti di azioni Telecom, +3,65%, grazie all’ipotesi di un accordo con Kkr per la conquista di Open Fiber. Secondo Bloomberg il fondo di private equity potrebbe acquistare una quota di minoranza in una società in cui dovrebbero finire le attività in rame e in fibra ottica di Telecom; queste attività verrebbero valutate tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro.  

Regina del listino è Nexi, +4,53%, all’indomani dei conti e di una seduta incerta. Stm +2,69%. La Juventus resta sugli scudi: +1,39%,

In ordine sparso i titoli bancari. Non si ferma la corsa di Ubi, +1,86%. Bene anche Banco Bpm +1,7%. In controtendenza Unicredit -0,67%.

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