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Tim deposita notifica: via alla golden power

Ai sensi dell’articolo 2 della legge 56 del 2012 il Governo potrà ora imporre prescrizioni e condizioni, in quanto la rete di telecomunicazioni è stata ufficialmente definita asset strategico – Al centro della questione c’è Sparkle – Titolo Telecom giù in Borsa.

Tim ha depositato la notifica sul controllo così come prevede l’articolo 2 della legge 56 del 2012, disciplina i poteri speciali dell’esecutivo in materia di asset strategici. Ovvero la cosiddetta golden power, che ora il Governo potrà valutare e, se ricorreranno gli estremi, esercitare sulla rete di Telecom e che potrà portare a prescrizioni e condizioni. 

Quali sono le conseguenze di questa mossa? Innanzitutto, è stato affermato per la prima volta ufficialmente che la rete di telecomunicazioni nazionali è strategica per gli interessi del Paese: adesso il Governo può intervenire a presidio degli interessi pubblici da tutelare, chiedendo alla società, che ha appena nominato Amos Genish nuovo Ad ed è in piena bagarre nella vicenda Vivendi (che detiene il 23,9% di Telecom e deve chiudere la partita aperta con Mediaset su Premium), di consegnare le informazioni sul piano di investimenti sulla rete, richiedendo un livello di investimenti adeguato.  

Sul tavolo c’è soprattutto la questione Sparkle, altro asset strategico (per la sicurezza nazionale), società per azioni posseduta al 100% da Telecom. Ma c’è soprattutto il tema dello scorporo della rete che di fatto viene rilanciato dopo la notifica. Proprio ieri il presidente del Pd Matteo Orfini ha pubblicato un position paper nel quale propone uno scenario nel quale Vivendi rinuncia al controllo a favore di Cdp che entrerebbe bel capitale, dando vita ad una rete telefonica nazionale che potrebbe poi unirsi a Open Fiber (50% Enel e 50% Cdp).

Il gruppo non ha commentato nessuna delle notizie circolate. Telecom sembra più propensa ad affrontare il tema della rete, come ha dichiarato di recente il presidente Arnaud de Puyfontaine, sul modello Open reach realizzato in Gran Bretagna e che ha avviato con Open Access, che prevede la separazione funzionale operativa. Oggi, dopo il rally di ieri, il titolo Telecom Italia perde lo 0,65% in Borsa.

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