Tim verso una decisione sull’Opa di Kkr nel prossimo consiglio di amministrazione, convocato domenica 13 marzo 2022. Il board della compagnia telefonica, ora guidata dall’Ad Pietro Labriola, si riunirà per dare una risposta al fondo americano e alla sua offerta non vincolante fatta ormai quattro mesi fa, al prezzo indicativo di 50,5 centesimi di euro per azione con finalità il delisting e poi il riassetto con scorporo della rete. In pratica, il Cda dovrà decidere se avviare o no il negoziato con il fondo Usa. Sono queste le indiscrezioni riportate dal Sole24Ore. Salvo contrordini dell’ultima ora, presenzieranno al board anche gli advisor del consiglio Goldman Sachs e Lion Tree, che daranno le loro valutazioni in merito alla proposta.
Anche oggi Tim continua il rimbalzo in Borsa iniziato lunedì 7 marzo dopo aver raggiunto un nuovo minimo storico. In scia alle indicazioni sui conti 2022 e sul piano industriale approvati la scorsa settimana, le azioni del gruppo di tlc sono crollate di oltre il 30% ma oggi il titolo mette in scena un netto recupero. Afine mattinata, mercoledì, si trova in rialzo del 7,53% a quota 0,27 euro.
Vengono così confermate anche le indiscrezioni riportate martedì 8 marzo dal Messaggero. Il board del gruppo deve valutare se ignorare o meno una proposta che valorizzerebbe il titolo, da subito, più di quanto lo prezzi il mercato oggi, nonostante il piano industriale dell’Ad Pietro Labriola punti a raddoppiare il valore dell’offerta del fondo Usa.
Tim su Opa Kkr: rimane in piedi la rete unica?
Lato Kkr occorre verificare l’interesse del fondo americano che non ha fatto sentire la sua voce dopo aver presentato l’offerta iniziale e che potrebbe aver rivisto al ribasso la sua proposta, nel frattempo.
Sull’altro piatto della bilancia ci sono i colloqui con il socio pubblico Cassa Depositi e Prestiti – azionista di controllo al 60% di Open Fiber e secondo di Telecom con poco meno del 10% – per accelerare sul progetto della rete unica combinando gli asset di Tim con quelli di Open Fiber. Un progetto che richiede tempi diversi da quelli auspicati da Kkr con la sua offerta.
La decisione, a quanto sembra, ora non dovrebbe tardare. La chiave per le decisioni sarà anche quella dei tempi e dei passaggi per la sua esecuzione con Vivendi e Cdp che paiono fermamente a supporto del piano stand-alone.