Il Governo ha sanzionato Tim e Vivendi per non aver comunicato il controllo di fatto esercitato dal gruppo francese sulla società italiana.
“Il presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha adottato il Dpcm ai fini dell’irrogazione della sanzione nei confronti di TIM S.P.A., prevista ai sensi dell’articolo 2 comma 4 del DL 15/3/2012 n. 21, pari a euro 74.312.342,44 (corrispondete all’1% del fatturato cumulato di TIM S.P.A. e VIVENDI S.A. in relazione agli asset rilevanti nel settore telecomunicazioni)”.
L’articolo 2 citato nella nota del Governo riguarda i “Poteri speciali inerenti agli attivi strategici nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni” e il comma 4) parla degli obblighi di comunicazione delle società che entrano o rilevano il capitale di asset strategici in Italia.
La legge stabilisce che “con la notifica di cui al comma 2, è fornita al Governo una informativa completa sulla delibera, atto o operazione in modo da consentire l’eventuale tempestivo esercizio del potere di veto. Dalla notifica non deriva per la Presidenza del Consiglio dei Ministri né per la società l’obbligo di comunicazione al pubblico ai sensi dell’articolo 114 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Entro quindici giorni dalla notifica, il Presidente del Consiglio dei Ministri comunica l’eventuale veto”.