Cosa succederà ai dipendenti Tim con lo scorporo della rete? Se le prospettive di analisi finanziaria e legale sono state oggetto di approfondimento (anche di scontro) in questi mesi, quella sindacale irrompe ora sul tavolo delle trattative. I dipendenti di Telecom Italia che confluiranno nella struttura organizzativa di Netco – la nuova società controllata da Kkr – ammontano a 20.400, pari a 20mila a tempo pieno, mentre sono circa 18mila quelli che rimarranno nella società dei servizi, equivalenti a 16mila a tempo pieno, compresi sia i dipendenti a tempo pieno che quelli part-time e coloro che aderiranno all’esodo incentivato. È lo spaccato emerso nell’incontro tra il direttore delle risorse umane, Paolo Chiriotti, e i rappresentanti sindacali dell’azienda, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore. Ma andiamo a vedere cosa succederà ai dipendenti di Tim con lo scorporo della rete.
Dipendenti Tim: ecco come sarà struttura la Netco
Nella Netco, secondo fonti sindacali, saranno trasferite sostanzialmente tutte le strutture attualmente sotto la direzione di Elisabetta Romano, ad eccezione di alcune aree specifiche che confluiranno nella società dei servizi, ovvero: aree mobile, core & platform engineering & competence center, commercial logistic, innovation, Mvno management e mobile wholesale, radio maritime e It oss che contano, nel complesso, 1800 lavoratori a tempo pieno e che confluiranno nei servizi. La divisione Netco avrà una struttura organizzativa dedicata con l’equivalente di 850 dipendenti a tempo pieno. Tale organizzazione, scrive il quotidiano finanziario, rimarrà in vigore dalla costituzione della divisione fino alla chiusura dell’accordo con Kkr, prevista entro l’estate del 2024.Ieri sera, infatti, Tim ha ufficialmente dato il via all’organizzazione della Divisione NetCo, il ramo d’azienda che verrà conferito a FiberCop al closing della cessione della rete fissa a KKR previsto per l’estate 2024. “Il ramo d’azienda – spiega una nota Tim – comprenderà l’infrastruttura di rete fissa e gli immobili di pertinenza, di cui avrà in carico la gestione, l’attività wholesale e l’intera partecipazione nella controllata Telenergia. La divisione si compone di oltre 20 mila persone, di cui già oggi oltre 19 mila lavorano in ambito Wholesale e& Network, mentre altre 900 circa confluiscono dalle funzioni Staff di Tim. La componente Servizi di Tim (ServCo) occuperà al primo dicembre complessivamente 16.300 Full Tim Equivalent, corrispondenti a circa 17.500 persone e comprenderà per competenza la componente relativa alla rete mobile”
La reazioni dei sindacati
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto di questa situazione, che restano in allarme, e intendono chiedere al Governo di garantire l’occupazione in entrambe le aziende che derivano dallo scorporo della rete. Poi c’è Sparkle, la società dei cavi sottomarini, rimasta fuori dal perimetro della cessione su cui Kkr ha fatto un’offerta che potrà essere migliorata (rispetto ai 600-750 milioni prospettati all’inizio del mese). Nell’attesa il titolo Tim continua a registrare un andamento debole in Borsa, sui 26 centesimi. La prudenza degli investitori riguarda l’incertezza sulle mosse future di Vivendi, primo azionista di Tim con una quota del 23,75%.
Vivendi: “Nessua azione legale, per ora”
Dopo l’ok del Cda di Tim all’offerta di Kkr, Vivendi aveva minacciato battaglia legale. ll presidente del Consiglio di sorveglianza di Vivendi Yannick Bolloré in un’intervista a Les Echos ha evidenziato che “in questa fase non abbiamo avviato alcun procedimento e stiamo ancora valutando le nostre diverse opzioni. La sfida per noi, come azionisti, è sia che Tim si sviluppi, sia cercare di massimizzare il valore della nostra partecipazione”.