Kkr chiede una proroga per l’offerta sulla rete e Tim dice sì. Il Consiglio di amministrazione si è riunito ieri, mercoledì 27 settembre, decidendo all’unanimità di concedere al fondo americano un rinvio al 15 ottobre richiesta da Kkr, originariamente fissata al 30 settembre, del periodo di esclusiva per la presentazione dell’offerta vincolante su NetCo. Il titolo Tim ha chiuso la sessione di ieri a Piazza Affari in calo dell’1,44%, a quota 0,3021.
I nodi da sciogliere
Il rinvio era stato chiesto al fine di consentire al consorzio – composto da Mef e F2i – di terminare la due diligence, ossia quell’insieme di attività svolte dall’investitore, per giungere ad una valutazione dell’azienda che comprenda anche i rischi di un eventuale fallimento dell’operazione e delle sue potenzialità.
Nel dettaglio, il Tesoro – pronto a investire fino a 2,2 miliardi nell’operazione per rilevare fino al 20% della Netco – sta aspettando i pareri della Corte dei conti e dell’Agcm, e in parallelo sta lavorando alla stima del valore di Sparkle, la società dei cavi internazionali che potrebbe rilevare in toto.
Nel corso del Cda, a quanto si apprende, si sarebbe discusso anche dei pareri legali, tra cui quello degli avvocati Giuseppe Portale e Gaetano Marchetti e quello dell’avvocato Andrea Zoppini, i quali sostengono che il board potrebbe decidere di cedere la rete senza dover passare dal via libera preventivo di un’assemblea, diversamente da quanto ritenuto da Vivendi, primo socio al 23,75% della telco. Tuttavia, come atteso, non è stata presa alcuna decisione. D’altronde, ad agosto scorso, in occasione della presentazione dei conti agli analisti, l’ad Pietro Labriola, sul tema dell’assemblea straordinaria, aveva risposto: “Quando avremo l’offerta sul tavolo faremo tutte le valutazioni. Di sicuro abbiamo scenari differenti con possibili diversi esiti dell’offerta finale vincolante. Oggi è prematuro perché bisogna avere l’offerta finale per queste valutazioni”. Nel caso di un’assemblea straordinaria il colosso francese avrebbe probabilmente una minoranza di blocco. Nel frattempo, secondo le ultime voci i rappresentanti di Vivendi dovrebbero incontrarsi con il governo entro la prima settimana di ottobre.