Il Cda Tim, riunitosi nel tardo pomeriggio di ieri, ha dato una prima risposta alla potenziale offerta del fondo americano KKR di lanciare un’Opa sul 100% della compagnia telefonica italiana. Come era ovvio che fosse, il consiglio d’amministrazione ha confermato la validità del piano industriale Labriola che è stato recentemente approvato e che punta a riorganizzare il gruppo dividendolo in due (rete e servizi), senza uscire dalla Borsa, “in vista della possibile integrazione con Open Fiber” per la realizzazione della rete unica. Ma il Cda Tim non ha chiuso le porte a KKR, anche perché, a ben vedere, i due piani sono meno lontani di quel che si crede, salvo che per il delisting immaginato da KKR ed escluso dal Consiglio.
Tim: Cda dà mandato a Rossi e Labriola di esplorare l’Opa Kkr: gli obiettivi
All’unanimità il Cda Tim ha dato mandato al Presidente Salvatore Rossi e all’Ad Pietro Labriola di “avviare un’interlocuzione con KKR, formale e ulteriore” rispetto ai contatti già avviati dai consulenti. Con quale obiettivo? Lo spiega il comunicato ufficiale emesso a tarda ora dopo la fine del Cda Tim: “Ottenere informazioni per valutare l’attrattività e la concretezza della potenziale offerta (di KKR) da un punto di vista finanziario e industriale e conseguentemente acquisire indicazioni su eventuali elementi che ancora necessitano di approfondimenti, definendo un periodo e perimetro limitati per lo svolgimento di una due diligence di natura esclusivamente confirmatoria“.
All’esito delle interlocuzioni, Tim darà “disponibilità a organizzare una o più management presentation per rispondere a eventuali esigenze di approfondimento” e, in ogni caso, Rossi e Labriola terranno aggiornato il Cda Tim per le decisioni di competenza.
Si apre dunque il confronto tra Tim e KKR, ma per sapere come andrà a finire e se arriverà o no l’Opa, che tanto sta a cuore alla Borsa, ci vorrà ancora tempo. Già oggi però sarà interessante vedere come reagirà Piazza Affari al passo compiuto ieri sera dal Cda Tim.
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