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Tim Brasil protagonista dell’Agricoltura 4.0 di Lula: nel Paese sudamericano già abilitati 16 milioni di ettari

Pixabay

Tim sempre più protagonista della transizione digitale, e non solo in Italia. In Brasile, il suo principale mercato fuori da quello domestico, la compagnia telefonica ha già completato l’installazione di antenne 5G in 43 città e 14 Stati (su 27), raggiungendo circa un terzo della popolazione e possedendo quasi la metà di tutte le antenne di ultimissima generazione presenti nel Paese lusofono, che in Sudamerica è il più avanzato per diffusione della rete ultraveloce. Il Brasile però è anche un gigante dell’agrobusiness, primo esportatore globale di 10 materie prime agroalimentari, e per questo ha un grande potenziale di digitalizzazione e ottimizzazione della produzione attraverso l’Agricoltura 4.0. Potenziale che viene espresso grazie alla copertura 4G nelle aree campestri realizzata da Tim, che ha raggiunto in Brasile i 16 milioni di ettari e punta ad arrivare a 20 milioni di ettari, cioè 200.000 km quadrati, pari quindi alla superficie di un Paese come la Bielorussia o a circa 2/3 dell’intera superficie dell’Italia.

Telecom rivoluziona agricoltura di BP Bunge: 4G per meno emissioni

L’ultima operazione messa a segno da Telecom Italia è stata la più significativa: con un investimento da 100 milioni di reais, circa 20 milioni di euro, l’azienda “sucroenergetica” BP Bunge Bioenergia ha commissionato la copertura con segnale 4G di 3 milioni di ettari. Quello dell’azienda che produce zucchero ma anche alcol e altri derivati della canna da zucchero è il progetto privato con maggior estensione di copertura 4G in tutto il Brasile: Tim, secondo il contratto recentemente firmato, installerà quasi 100 antenne nelle varie aree di produzione di BP Bunge, che nel Paese ha 11 sedi in 5 Stati diversi, coinvolgendo anche fornitori e comunità locali. “BP Bunge è il nostro principale progetto con l’industria agroalimentare e in generale uno dei maggiori in tutta l’America Latina”, ha sottolineato il ceo di Tim Brasil Alberto Griselli, 52 anni, subentrato nel 2022 a Pietro Labriola, che ha poi assunto la posizione di amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Tim.

Intelligenza artificiale e sensoristica per una agricoltura sostenibile

Con la tecnologia dell’azienda italiana, BP Bunge Bioenergia potrà fare uno step decisivo nel migliorare il livello tecnologico delle proprie attività, il che significa più sicurezza, tempi più rapidi per decidere, intervenire e prevedere, più produttività e più resilienza di fronte alla minaccia del cambiamento climatico. Principalmente questo avverrà attraverso la sensoristica e l’intelligenza artificiale, per abilitare la quale la tecnologia 4G è già sufficiente e sarà utile anche per ridurre le emissioni, grazie ad un nuovo sistema di monitoraggio della flotta di macchine agricole, che potranno così consumare meno diesel. Anzi, un progetto pilota ha già dimostrato che il consumo di diesel verrebbe ridotto del 30%, con quello che significherebbe a livello di riduzione dell’inquinamento atmosferico e anche dei costi (BP Bunge spende oltre 100 milioni di euro l’anno di diesel).

Agricoltura 4.0 significa anche più sicurezza e protezione dagli incendi, un fenomeno in pericolosa crescita negli ultimi anni, in Europa come in Sudamerica e in tutto il mondo, anche per colpa del riscaldamento globale: un progetto pilota è già stato in grado di monitorare in tempo reale, collegato direttamente con la centrale operativa dei vigili del fuoco, un’area in un raggio di 25 chilometri, con una riduzione di superfici colpite da incendi del 52%.

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