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Tim Brasil, le due sfide che attendono il successore di Labriola

Imagoeconomica

Saranno mesi intensi i prossimi per Alberto Mario Griselli, il nuovo amministratore delegato di Tim Brasil, che a fine gennaio ha preso il posto di Pietro Labiola, diventato nel frattempo CEO di tutto il gruppo Tim. Infatti, è proprio in Brasile che il gruppo tlc italiano si sta giocando almeno un paio di partite cruciali. La prima è quella dell’acquisizione dell’operatore mobile Oi, la seconda è la grande sfida del 5G, che nel 2022 esordirà in Brasile, primo Paese del Sudamerica.

Pochi giorni fa, Anatel, l’agenzia nazionale delle telecomunicazioni in Brasile, ha dato il via libera all’acquisizione di Oi Móvel da parte del consorzio formato da Tim, Claro e Vivo, ponendo però delle condizioni per la migrazione dei clienti (sono oltre 50 milioni). Il consorzio ha ora 90 giorni (a partire dal 1° febbraio e prolungabili di altri 90 giorni) per negoziare un accordo. Il valore stimato di Oi, che dal 2019 è in amministrazione controllata, è di circa 2,5 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti circa 1,8 miliardi per la cessione di InfraCo, la società della fibra ottica.

Per Tim questo è un importante colpo: la partecipata brasiliana ha già oggi più di 53 milioni di clienti, più o meno come quelli di Oi, da cui ne erediterà 14,5 milioni, e dietro solo a Claro come maggior operatore del Brasile, Paese nel quale Tim dà impiego a quasi 10.000 persone. Oi Móvel è in crisi da anni e già nel 2020 ha venduto importanti asset, tra cui le torri, per un valore corrispondente in euro a circa 5 miliardi.

Ma la partita più importante è senza dubbio quella del 5G, con Tim che si è ben posizionata nel maxi bando lanciato da Anatel lo scorso novembre, in occasione del quale la tlc italiana si è aggiudicata ben 11 lotti, per un controvalore totale di oltre 1 miliardo di reais (poco meno di 200 milioni di euro). Di questi, due sono lotti nazionali (banda 3.5 GHz e frequenze 80 e 20 MHz), della durata di 20 anni, compreso il B3, tra i tre più ambiti (gli altri due sono finiti a Claro e Vivo).

Tim è dal 2015 leader nella copertura del 4G (raggiunge 4.400 città brasiliane) ed ha portato a termine i primi test per il 5G già nel 2019. Il momento della verità è già vicino: secondo i piani, la rete di ultima generazione sarà in funzione nelle città principali del Brasile già nel luglio di quest’anno, inizialmente in modalità DSS, cioè alternando la connessione col 5G alle preesistenti 3G e 4G, a seconda delle località e delle esigenze.

La vera sfida però è quella di raggiungere velocemente le aree rurali: il 5G è 20 volte più veloce del 4G e abiliterà l’Agricoltura 4.0 in un Paese dove l’agrobusiness vale almeno il 26% del prodotto interno lordo. Il Brasile sarà il primo Paese sudamericano con 5G operativo, e darà una spinta significativa ai numeri globali: a fine 2021 era connesso alla rete di ultima generazione mezzo miliardo di persone, nel 2026 secondo le stime saranno (saremo) quasi 5 miliardi.

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