Tim sempre più protagonista del 5G in Brasile. Nel Paese che rappresenta il suo primo mercato fuori dall’Italia (i clienti mobile sono circa 70 milioni, più del doppio di quelli italiani) e che è leader in Sudamerica per copertura 5G, il gruppo italiano gioca una partita ancora più importante rispetto a quanto fatto nel nostro Paese. Mentre infatti nel 2019 Vodafone faceva i primi test in Italia, il Brasile era il primo Paese sudamericano a mettersi al passo ed era proprio Tim Brasil a condurre le prime sperimentazioni, facendosi trovare pronta quando lunedì scorso, 2 dicembre, per legge sono state abilitate le reti 5G standalone, il cosiddetto 5G “puro”, che secondo i piani del governo brasiliano dovrà essere attivo in tutto il territorio entro il 2029.
Tim leader del 5G in Brasile
Oggi Tim Brasil, che negli anni ha installato 180.000 chilometri di fibra ottica e raggiunge il 100% dei Comuni col 4G, è leader nella copertura di ultima generazione, davanti agli altri operatori Vivo e Claro, insieme ai quali si era aggiudicata l’asta pubblica. Le sue antenne sono presenti in 500 città, vale a dire oltre la metà delle 815 totali dove l’infrastruttura è già installata secondo i dati di Anatel, anche se non in tutte le località la rete è funzionante. Tra questi cinquecento centri urbani ci sono tutti quelli con più di mezzo milione di abitanti, ad incominciare da Rio de Janeiro e San Paolo, nelle cui aree metropolitane vivono 35 milioni di persone. In 11 delle 27 capitali, compresa la capitale federale Brasilia, Tim Brasil è presente col 5G in tutti i quartieri.
La rete 5G ha ad oggi una velocità di 400 Mbps, cinque volte superiore a quella del 4G, ma il 5G “puro” promette di arrivare a 1 gigabit per secondo. La sfida per gli operatori, Tim Brasil in primis, è di arrivare a coprire anche i 4.401 Comuni con meno di 30 mila abitanti: sebbene l’azienda raggiunga nell’insieme il 70% della popolazione urbana, al momento solo 56 di queste città, spesso situate in aree remote, sono coperte dalla rete di ultima generazione installata dalla controllata del gruppo italiano.
L’importanza del Brasile per Tim
“Tim Brasil – ha recentemente dichiarato Rogerio Pahoor, direttore del Core Network – ha realizzato il primo Core 5G Standalone dell’America Latina e continuerà ad investire”. Del resto la realizzazione dell’infrastruttura in Brasile procede a ritmi persino più veloci che in Italia (ad aprile di quest’anno le città raggiunte erano meno di un decimo di adesso) e non si è limitata solo alle aree urbane, anzi l’azienda all’epoca guidata da Pietro Labriola, oggi Group Ceo, ha tenuto conto del fatto che il Brasile è un gigante dell’industria agricola, è il primo esportatore globale di 10 materie prime agroalimentari, e per questo ha un grande potenziale di digitalizzazione e ottimizzazione della produzione attraverso l’Agricoltura 4.0. Grazie alla rete 4G di Tim Brasil, quasi 20 milioni di ettari di aree campestri in Brasile sono oggi abilitati, cioè un territorio pari a oltre due terzi di quello italiano. In particolare, quest’anno la controllata ha firmato un accordo con il colosso BP Bunge Bioenergia per l’installazione di un centinaio di antenne in varie aree di produzione in territorio brasiliano dell’azienda specializzata nella canna da zucchero, da cui ricava anche energia pulita.
“BP Bunge è il nostro principale progetto con l’industria agroalimentare e in generale uno dei maggiori in tutta l’America Latina”, ha sottolineato il Ceo di Tim Brasil Alberto Griselli, 52 anni, subentrato nel 2022 a Labriola. Le strategie del gruppo nel Paese sudamericano, che peraltro includono diverse iniziative ambientali e sociali, stanno pagando anche sui conti: la crescita costante e a doppia cifra degli ultimi anni è culminata nel 2023 con l’assorbimento di una parte dei clienti di Oi e un maxi dividendo aumentato a 2,9 miliardi di reais grazie a risultati sopra le attese. Il primo trimestre del 2024 è stato invece il miglior primo trimestre della storia di Tim Brasil sotto il profilo operativo, riportando ricavi per 6,1 miliardi di reais (+7,3%), ed un Ebitda di 2,9 miliardi di reais (+10,7%). La generazione di cassa operativa è salita da 532 a 843 milioni, segnando un incremento del 58,6% rispetto all’anno precedente. Risultati solidi che sono stati confermati anche nei nove mesi, con l’Ebitda salito a 3,2 miliardi di reais e il flusso di cassa operativa a 1,6 miliardi di reais, +23,4% su base annuale. Il tutto per la gioia degli azionisti: i dividendi relativi al 2024 saranno ancora maggiori che nello scorso esercizio, stimati in 3,5 miliardi di reais, equivalenti a oltre 600 milioni di euro. “Ancora una volta presentiamo conti solidi – ha commentato Griselli -. Puntiamo sempre di più su innovazione e 5G ma anche sul B2B e su offerte disruptive”.