Partenza positiva dei mercati azionari europei. Le dichiarazioni accomodanti di alcuni membri della Fed e della Bce compensano le preoccupazioni per il probabile strappo tra l’Italia e l’Eurogruppo, oggi pomeriggio riunito per esaminare la riforma del budget messa a punto dall’accoppiata franco-tedesca. Piazza Affari segna un progresso dello 0,3% dopo esser salito fino allo 0,7%, poco sopra i 19 mila punti. Londra, dove infuria la polemica tra i tories sulla Brexit, guadagna mezzo punto. In equilibrio Francoforte e Madrid con variazioni minime.
Poco mossa Parigi (-0,06%) pur scossa stamane dalla notizia shock in arrivo da Tokyo: la magistratura giapponese ha arrestato Carlos Ghosn, il mitico ceo di Renault e Nissan. Il gruppo automobilistico ha annunciato la scoperta che Ghosn ha occultato una parte dei compensi oltre a “numerosi altri atti significativi di cattiva condotta, come l’uso personale dei beni aziendali”. Il titolo Renault accusa un calo dell’11% dopo un picco negativo a -15%. Perde colpi invece Zurigo (-0,4%) trascinata all’ingiù da Swatch (-3,9%) in seguito al taglio del target price del 27% ad opera di Bank of America Merrill Lynch, motivato da un significativo rallentamento negli ultimi mesi confermato dai venditori di orologi al dettaglio.
Partenza molto timida del Btp Italia, a conferma dei timori dei risparmiatori. A tre ore dall’apertura dell’offerta riservata al pubblico, sono state raccolte sottoscrizioni per appena 220 milioni di euro mentre nella precedente edizione, tenutasi a metà maggio, gli ordini avevano toccato un miliardo nelle prime ore.
Dopo un’apertura a 311 punti base, lo spread Btp/Bund sul tratto 2028 si è ulteriormente ristretto in mattinata fino a 305 per poi portarsi intorno a 309. il rendimento del decennale è al 3,47%.
Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,2% a 66,9 dollari il barile. La settimana scorsa ha perso quasi il 5%, arrivando alla sesta settimana consecutiva di ribasso. Dalla fine di settembre, si è triplicato il controvalore delle puntate al ribasso da parte degli speculatori, segno che il prossimo vertice Opec a Vienna non viene considerato un evento in grado di provocare un’inversione di rotta al prezzo del greggio. A Milano Eni -0,9%.
Brilla in Piazza Affari la stella di Telecom Italia (+3,4%) dopo la nomina di Luigi Gubitosi come ceo del gruppo: la notizia aggiunge appeal speculativo al titolo perché fa pensare, sostiene Reuters, ad un’accelerazione del piano di creazione di valore del fondo Elliott. Intanto il governo ha definito l’emendamento al decreto fiscale per incentivare la creazione di una società unica con le reti fisse di Telecom e Open fiber, controllata da Cdp ed Enel (+1,6%). Secondo i sindacati con lo scorporo della rete potrebbero essere a rischio tra i 15mila e i 25mila posti.
Mediaset+0,3%: il gruppo ha ceduto la piattaforma tecnologica di Premium a Sky per quasi 23 milioni, l’operazione avrà efficacia da fine novembre, si legge nella relazione sulla trimestrale.
Positive le banche. In media il settore italiano sale di 1%, quello europeo .SX7P di 0,6%.
Intesa Sanpaolo guadagna l’1,4%, al pari di Unicredit (+1,8%). Mediobanca-3,4%, ma oggi stacca il dividendo, yield 6%. Banca Ifis +3,1%. Vola Banca Carige (+11,7%): Fitch ha confermato il rating ‘ccc+’ e ha rimosso il rating watch negativo. Consob ha disposto il divieto temporaneo di vendite allo scoperto per l’intera seduta di oggi.
In rialzo gli assicurativi: Generali +0,6%, Unipol +1,2%, Cattolica +2,2%.
Pesante Ferragamo (-3%) dopo il downgrade a “underperform” di Bofa Merrill Lynch, che considera ingiustificato il premio a cui tratta il titolo (target abbassato a 20 da 22 euro).
Nel resto del listino, affonda Astaldi (-17%) dopo il balzo del 40% registrato venerdì in scia alla formalizzazione della manifestazione di interesse da parte di Salini.