L’assemblea dei soci di Tim si riunirà il 29 marzo 2019, in unica convocazione, per l’esame del bilancio al 31 dicembre 2018 e degli argomenti di cui alla richiesta del socio Vivendi. Lo comunica l’azienda alla conclusione del cda convocato proprio allo scopo di decidere la data.
‘Il cda si è riunito in data odierna, come comunicato il 21 dicembre scorso, per concludere l’istruttoria sulla richiesta di convocazione dell’assemblea pervenuta da Vivendi in data 14 dicembre 2018″, si legge nel comunicato.
“La richiesta – continua la nota – è stata accolta, con conseguente inserimento degli argomenti di cui il socio ha sollecitato la trattazione nell’agenda di un’assemblea da tenersi, in unica convocazione, il giorno 29 marzo 2019, che viene altresì contestualmente chiamata ad esaminare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018 e la relazione sulla remunerazione”.
Ricordiamo infatti che lo scorso 14 dicembre, Vivendì, primo azionista di Telecom Italia con il 23,9% del capitale, ha ufficialmente richiesto la convocazione urgente dell’assemblea per decidere sulla revoca dei 5 amministratori di Elliott, tra cui il presidente Fulvio Conti. Gli altri quattro sono: Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti. Il socio francese ha inoltre richiesto la nomina di altri 5 consiglieri: Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella, Gabriele Galateri di Genola e Francesco Vatalaro.
Vivendi dopo il voto del 4 maggio 2018, ha 5 consiglieri su 15, gli altri 10 sono stati nominati con il voto degli investitori istituzionali, su proposta di Elliott.
Il cda ha dunque accolto la richiesta di convocazione di Vivendì, ma ha rimandato lo scontro sui membri a fine marzo,che può cambire gli equilibri al vertice della compagnia telefonica, dopo la presentazione del primo piano industriale dell’era Gubitosi.
Vivendi “si riserva il diritto di richiedere la convocazione di una nuova assemblea questa estate se la governance della compagnia e i risultati finanziari non migliorino significativamente”, commentano i francesi in un comunicato, nel quale accusa di “tattiche finalizzate a perdere tempo” i membri del cda di Tim in quota Elliott che “hanno deciso di rimandare al 29 marzo l’assemblea degli azionisti contrariamente allo statuto del gruppo e al Codice civile italiano”.
“Nel prendere questa determinazione a maggioranza”, si legge nella nota di Tim, “il Cda ha considerato le motivazioni addotte dal socio a fondamento della propria richiesta, così come l’interesse sociale ad una trattazione (unitaria) delle diverse materie su cui gli azionisti sono chiamati a deliberare, tale da agevolare il compimento dei processi approvativi e di disclosure del piano industriale, del connesso impairment test dell’avviamento e, quindi, del bilancio e così assicurare agli azionisti un set di informazioni compiuto e adeguato”. Il tutto, “favorendo nel contempo la maggiore partecipazione possibile a un evento assembleare, in cui il confronto sostanziale che si prospetta è quello sul futuro industriale della Società e sulle persone alle quali affidarne la gestione”.
Dopo la notizia relativa alla convocazione, a Piazza Affari il titoloTelecom Italia incrementa i guadagni, che guadagna l’1,16% a 0,506 euro a fronte di un Ftse Mib in ribasso dello 0,7%.