Colpo grosso per Tim: il consiglio di amministrazione ha dato il via libera alla cessione di Sparkle, la società dei cavi sottomarini, per 700 milioni di euro. Nella riunione del 12 febbraio, guidata dal presidente Alberto Figari, il board ha esaminato e approvato all’unanimità l’offerta vincolante presentata dalla cordata Tesoro-Retelit (controllata di Asterion Industrial Partners), con il parere favorevole del comitato parti correlate.
Il mercato ha reagito positivamente: a metà seduta, il titolo Tim ha registrato un rialzo di mezzo punto percentuale, a 0,31 euro per azione. Un incremento che si aggiunge al rally degli ultimi giorni, spinto anche dalle voci su un possibile riassetto strategico, con sempre più indiscrezioni su un possibile ingresso di Poste Italiane nel capitale di Tim e l’interesse di Iliad. Nel frattempo, prosegue la riunione del cda, impegnato nell’esame dei conti 2024 e nell’approvazione dell’aggiornamento del piano strategico, che verrà presentato giovedì 13 febbraio.
Tim vende Sparkle per 700 milioni: chiusura prevista entro il 2026
Dopo settimane di stallo dovute a difficoltà di finanziamento, la proposta aggiornata di Mef e Retelit sembra aver superato gli ostacoli, rimettere in moto la trattativa e avvicinare le due parti alla conclusione dell’accordo.
Il conto alla rovescia è ufficialmente partito: i contratti dovranno essere firmati entro l’11 aprile 2025, con la chiusura definitiva dell’operazione prevista per il primo trimestre del 2026. La conclusione, tuttavia, dipenderà dall’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, tra cui quelle Antitrust e relative al Golden Power, fondamentali per completare l’accordo.
L’intera operazione è stata condotta con l’assistenza degli advisor finanziari Vitale & Co, Goldman Sachs e Mediobanca, e degli advisor legali di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio legale associato. Il comitato parti correlate si è avvalso del supporto di Equita e del professor Umberto Tombari per gli aspetti legali.