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TikTok, cordata Usa pronta all’acquisto: cosa c’è dietro il tentativo di scalata. E la Cina promette battaglia

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Dopo l’approvazione alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti di un disegno di legge che obbligherebbe ByteDance, la società madre di TikTok, a vendere l’app a un acquirente statunitense per evitare un blocco nazionale, ecco che spuntano i primi possibili acquirenti. Una cordata di imprenditori americani guidata dall’ex segretario al Tesoro di Donald Trump, Steven Mnuchin, si sarebbe fatta avanti per acquistare la piattaforma di condivisione video. Lo ha annunciato lo stesso ex segretario ai microfoni di Cnbc, non specificando però i nomi dei possibili investitori.

“È una grande azienda e metterò insieme un gruppo per acquistare TikTok”, ha dichiarato Mnuchin alla Cnbc. Nessun membro della cordata avrà un controllo superiore al 10%. Secondo lui l’app potrebbe non essere redditizia ma “vale comunque un sacco di soldi”. “Penso che la legge dovrebbe essere approvata e l’app dovrebbe essere venduta”: tuttavia, l’ostacolo principale rimane il controllo cinese. Mnuchin ha dichiarato che l’app “dovrebbe essere controllata da un’azienda americana. Non è possibile che i cinesi permettano a un’azienda statunitense di possedere una cosa del genere in Cina”.

TikTok, con oltre 150 milioni di utenti negli Stati Uniti, è interamente controllata dall’azienda tecnologica cinese ByteDance Ltd.

Gli azionisti di TikTok, ci sono fondi americani

Steven Mnuchin, attuale capo della compagnia di private equity Liberty Strategic Capital e ex segretario al Tesoro, non ha specificato chi potrebbe essere coinvolto nell’iniziativa di acquisto di TikTok. Tuttavia, ByteDance, la società madre di TikTok, ha già importanti azionisti statunitensi, tra cui Kohlberg Kravis Roberts, General Atlantic e Sequoia Capital. Oltre a questi, c’è anche l’hedge funder Jeff Yass che è un importante investitore nella società, indicato dai media statunitensi come uno dei soggetti che esercitano pressione contro il disegno di legge.

Anche l’ex Ceo di Activision interessato all’acquisto

Oltre a Mnuchin, altre figure dell’imprenditoria americana stanno valutando l’opportunità di acquisire TikTok. Bobby Kotick, ex Ceo di Activision Blizzard, è stato citato dal Wall Street Journal come uno dei potenziali acquirenti interessati a formare una cordata internazionale di investitori per acquisire l’app. Kotick è attualmente alla ricerca di partner e tra le persone contattate ci sarebbe anche Sam Altman, il Ceo di OpenAi. Secondo Kotick, Altman potrebbe utilizzare TikTok per addestrare nuovi modelli di intelligenza artificiale basati sulle tecnologie di OpenAI.

Cessione TikTok: è anche scontro tra Biden e Trump

La messa al bando di TikTok è diventata ormai uno dei temi della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni presidenziali. Se per una volta i parlamentari democratici e repubblicani hanno concordato sul considerare l’app un pericolo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti poiché ritengono che il social penetri profondamente nella società americana, soprattutto tra i giovani, creando dipendenza e raccogliendo dati in modo estensivo, c’è in atto lo scontro tra Biden favorevole al bando e Trump che si è detto contrario.

Il presidente in carica si è detto favorevole alla legge che firmerà se riceverà il via libera del Congresso mentre il tycoon, candidato alle elezioni presidenziali di novembre, ha replicato immediatamente attraverso un post sul suo Truth Social, attaccando l’idea di eliminare TikTok, puntando il dito invece contro Facebook come “vero nemico del popolo”. Peccato che, quando alla Casa Bianca c’era lui, aveva addirittura firmato un ordine esecutivo in cui dichiarava che TikTok minacciava “la sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia Usa”.

TikTok: ByteDance promette battaglia, Pechino si oppone alla vendita

Il Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, ha promesso di combattere e fare “tutto il possibile” per difendere la piattaforma dalla legge americana. Chew ha dichiarato che la legge “darà maggiore potere a un piccolo gruppo di altre società di social media” e metterà a rischio 300.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Il Ceo ha poi invitato tutti gli utenti americani a “far sentire la loro voce” e a mobilitarsi a tutela della piattaforma di condivisione dei video in nome dei diritti costituzionali.

Anche Pechino ha criticato severamente il possibile blocco di TikTok e incoraggiato gli americani a ribellarsi. Il governo cinese ha promesso di adottare “tutte le misure necessarie per proteggere i propri diritti e interessi legittimi”.

“Gli Stati Uniti dovrebbero veramente rispettare i principi di un’economia di mercato e di una concorrenza leale e smettere di reprimere ingiustamente le società straniere”, ha affermato il portavoce del ministero del Commercio di Pechino He Yadong, lanciando un appello agli Usa affinché “forniscano un ambiente aperto, giusto e non discriminatorio per consentire alle aziende straniere di investire e operare”.

La trattativa per l’acquisizione di TikTok non sarà facile a causa di una norma cinese del 2020 che considera TikTok come “tecnologia sensibile“, impedendo la sua cessione a qualsiasi azienda al di fuori della Cina. Le autorità di Pechino si oppongono anche a una vendita forzata che coinvolga un acquirente straniero, specialmente statunitense.

Intanto anche in Italia TikTok non se la passa bene: l’azienda è stata sanzionata dall’Antitrust con una multa di 10 milioni di euro a causa di controlli inadeguati sui contenuti della piattaforma, soprattutto quelli che potrebbero minacciare la sicurezza di minori e soggetti vulnerabili.

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