X

Tiger Woods tiene in ansia il golf, ma il Campionato riparte

Pixabay

The show must go on: il golf è sconvolto, ma non può fermarsi per il nuovo incidente capitato a Tiger Woods, l’ennesimo e il più grave dei tanti nei quali è incorso da dieci anni a questa parte il fuoriclasse americano. Prende il via oggi, a Bradenton, in Florida, il World Golf Championships-Workday Championship at The Concession, primo di quattro eventi stagionali del mini circuito dei campionati mondiali. Il montepremi è pari a 10,5 milioni di dollari e se lo contenderanno 72 concorrenti, fra i quali compaiono i primi 48 giocatori del ranking mondiale. Della top 50 mancano solo l’inglese Paul Casey e il grande Tiger. Ed è a quest’ultimo che va il pensiero di tutto il circuito e dei tifosi, dopo lo schianto in auto alla periferia di Los Angeles, alle 7 di martedì mattina, dell’uomo simbolo del golf internazionale. Il bollettino medico e mediatico, al termine dell’intervento chirurgico agli arti inferiori di Tiger, dice che le fratture della tibia e del perone, quelle alle ossa del piede e della caviglia destra sono state fissate con una combinazione di viti, perni, bulloni e ferri vari. Vista come è ridotta l’auto nella quale viaggiava è fortunato a essere vivo.

Si tratta di un incidente che probabilmente segna la fine della carriera sportiva di Tiger. D’altra parte, a 45 anni, il suo corpo è un campo di battaglia che porta impressi i segni di tutte le sue epiche lotte sui green: interventi chirurgici al ginocchio sinistro, problemi ai tendini, cinque operazioni alla schiena in una manciata di anni, l’ultima delle quali a dicembre. Un calvario senza fine. Eppure, nelle recenti interviste, il leggendario campione sembrava ancora ottimista e sperava di partecipare, in aprile, al Masters, il suo major preferito. A giorni doveva fare una risonanza magnetica e poi avrebbe sciolto le riserve: invece è andato a incastrarsi in un groviglio di lamiere, facendo tutto da solo, uscendo di strada chissà perché, chissà come.

È la terza volta che Tiger rischia grosso in automobile: la prima volta, nel 2009, finì contro un idrante, fuggendo dalla moglie che aveva scoperto i suoi mille tradimenti. Nel 2017 la polizia di Palm Beach, in Florida, lo trovò addormentato al volante della sua Mercedes, ancora in moto, sul ciglio della strada. Gli esami del sangue rilevarono un’intossicazione da farmaci e dovette seguire un programma di riabilitazione per un anno. Martedì si è capottato lungo la Blackhorse Road, la strada che attraversa la zona residenziale di Rancho Palos Verdes. Scrive il Corriere che un testimone ha dichiarato al sito di gossip Tmz che quando Tiger ha lasciato l’hotel e si è messo alla guida del suo Suv era già «molto nervoso, agitato e impaziente», tanto da rischiare di colpire l’auto dell’uomo.

Forse era nervoso e andava forte e per questo è uscito di strada, o forse è successo qualcos’altro. Tiger soffre d’insonnia e un tempo usava dei potenti sonniferi: chissà che anche questa volta non sia stato un colpo di sonno a tradirlo. Il mondo del golf e i suoi tifosi, alcuni molto illustri come Obama e Trump, gli hanno sempre perdonato tutto e continueranno a farlo. D’altra parte, Tiger ha cercato di ricambiarli dando il meglio di sé al golf: impegnandosi, allenandosi, soffrendo e tornando a vincere anche quando sembrava impossibile. L’ultimo suo capolavoro, duro e insperabile, è stata la vittoria ad Augusta nel 2019, il suo 15esimo major.

Comunque vada il futuro (mai dire mai…), per questa stagione i giochi sono fatti. Proprio ora che comincia il bello. Oggi c’è il primo campionato mondiale, poi arriverà il Florida swing, quindi uno dietro l’altro i tornei più importanti, nonostante il Covid, che ha fermato quasi tutto ma non il tour americano.

Oggi in Florida gioca Dustin Johnson, numero uno del mondo e vincitore in carriera di 6 WGC (solo Woods con 18 ha fatto meglio), di cui 3 arrivati in questo evento. Tra i fuoriclasse in gara ci sono anche Jon Rahm, Justin Thomas, Xander Schauffele, Rory McIlroy e Bryson DeChambeau. Difende il titolo l’americano Patrick Reed, mentre non c’è Francesco Molinari dopo tre top 10 nelle prime quattro apparizioni del 2021. L’evento, a causa dell’emergenza sanitaria, è stato spostato dal Messico alla Florida. Si giocherà sul percorso del The Concession Golf Club, progettato da Jack Nicklaus e Tony Jacklin. Il nome deriva dalla “concessione” durante la Ryder Cup del 1969: nella sfida che allora contrapponeva Stati Uniti e Gran Bretagna, Nicklaus concesse un putt da 3 piedi a Jacklin alla 18/a buca, un atto di fair play che provocò il primo pareggio (16-16) nella storia della competizione. Insomma, sarà un bello spettacolo, in un bel posto, con bei precedenti. Però Tiger non c’è e questo vuoto, ogni volta, si fa sentire.

Related Post
Categories: Sport