Si avvia a risolversi con un compromesso insperato la controversia fra Stati Uniti e Cina sul caso TicTok, il social network considerato da Washington una minaccia alla sicurezza nazionale. Dopo aver annunciato prima lo stop ai download e agli aggiornamenti dell’app negli Usa a partire da domenica, poi il rinvio della misura al 27 settembre, Donald Trump ha definito “fantastico” l’accordo che si va profilando con il placet di Pechino. In sostanza, i gruppi statunitensi Oracle e Walmart acquisiranno una partecipazione del 20% di TikTok Global, una nuova società in cui saranno riunite le attività internazionali del social cinese. La quota di maggioranza resterà nelle mani della cinese ByteDance, ma gli americani, attraverso Oracle, potranno vigilare sulla sicurezza dei dati degli utenti statunitensi.
Anche ammettendo che le preoccupazioni della Casa Bianca su TicTok siano fondate – e il governo americano non ha fornito alcuna prova a sostegno di questa tesi – l’accordo finale evita il bando dell’applicazione dagli Stati Uniti e rappresenta un successo che Trump non mancherà di sfruttare in vista delle elezioni presidenziali di novembre.
Dal punto di vista della Cina, la speranza è che la soluzione trovata per TicTok possa rappresentare un precedente in grado di rendere possibili altri accordi su fronti più complicati. In fondo, l’intesa dimostra che il bando non è l’unica via e che una serie di accorgimenti tecnici e societari possono rendere sicura la permanenza negli Stati Uniti dell’operatore cinese.
Questo naturalmente non significa che Huawei possa sperare di essere riammessa negli Stati Uniti: le nuove reti per la connessione 5G sono infrastrutture ben più strategiche di un’applicazione con cui gli adolescenti si scambiano video di balletti. Tuttavia, Pechino potrebbe usare l’intesa raggiunta su TickTok per convincere anche gli europei del fatto che un accordo sicuro per tutti è possibile. Allo stesso tempo, però, continuerà anche il pressing di Washington sugli alleati d’oltreoceano affinché escludano Huawei dai progetti di realizzazione delle reti 5G.