Thyssenkrupp taglierà altri 5mila posti di lavoro “nei prossimi tre anni”, oltre ai 6mila tagli già annunciati a maggio dell’anno scorso. Totale: 11mila. La decisione è stata presa alla luce dei conti relativi all’esercizio 2019-2020, chiuso con una perdita operativa adjusted di 860 milioni. Un risultato su cui ha pesato on modo decisivo l’effetto Covid.
“Per far fronte alle conseguenze della pandemia – si legge in una nota – Thyssenkrupp è costretta a ridurre l’organico di 11.000 posti di lavoro in totale”.
Se si considera la vendita della sua (assai redditizia) divisione ascensori, ceduta a febbraio per 17,2 miliardi di euro, il gruppo ha registrato quest’anno un utile netto pari a 9,5 miliardi di euro, a fronte di ricavi in flessione del 15%, a 28,9 miliardi. Senza la vendita, i conti sarebbero stati in perdita di 5,5 miliardi (contro il rosso di 250 milioni dell’anno scorso). Sul versante della redditività, l’ebit risulta invece negativo per 800 milioni (mentre era stato positivo per la stessa cifra l’anno precedente).
“La pandemia di coronavirus è un massiccio stress test per Thyssenkrupp – ha commentato l’ad Martina Merz – Il nostro bilancio consolidato ci dà la flessibilità per implementare sistematicamente ulteriori passi necessari nel nostro piano, ma non siamo ancora dove dobbiamo essere. I passaggi successivi potrebbero essere più dolorosi dei precedenti. Ma non potremo evitarli”.
A metà mattina, alla Borsa di Francoforte, il titolo di Thyssenkrupp cede oltre il 7%, a 4.564 euro.