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Thyssen-Ilva, prime luci all’orizzonte

FIRSTonline

Due notizie positive per i lavoratori italiani del settore siderurgico. La prima riguarda Thyssen Krupp, che nella notte ha firmato l’intesa con i sindacati proposta dal Governo e volta al ritiro della procedura di mobilità per i 550 addetti del sito Ast di Terni.

“Il confronto sulla vertenza Ast di Terni si è  concluso nella notte con il ritiro della procedura di mobilità e della disdetta degli accordi integrativi aziendali da parte di TK e  con la disponibilità a discutere su un piano  industriale senza pregiudiziali”, ha scritto in una nota il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini, precisando che dall’8 settembre inizieranno gli incontri fra azienda e sindacati al ministero dello Sviluppo economico. 

L’obiettivo del nuovo tavolo è verificare le condizioni per un accordo che consenta di ottenere i risparmi ritenuti indispensabili dalla Thyssen: il piano del gruppo tedesco per Terni prevede infatti un taglio dei costi pari a 100 milioni di euro l’anno.

Quanto all’Ilva di Taranto, il commissario Piero Gnudi ha chiuso la partita con le banche per l’erogazione del prestito ponte da 250 milioni, di cui la prima rata (125 milioni) sarà versata entro il 12 settembre. Gli istituti di credito coinvolti sono cinque, fra cui Intesa e Unicredit. 

Dal momento che la seconda rata dovrebbe arrivare non molto tempo dopo la prima, i vertici dell’Ilva hanno deciso che il 12 settembre sarà corrisposta ai dipendenti, oltre allo stipendio di agosto, anche la rata trimestrale in scadenza del premio di risultato.

Quanto al futuro dell’Ilva, “abbiamo riscontrato molto interesse da parte di investitori internazionali – ha detto Gnudi – e questo ci rende ottimisti. L’Ilva è un impianto efficiente e quindi riteniamo di poter trovare un acquirente che sia all’altezza”. Quanto alla tempistica dell’operazione, “non dipende da noi ma anche da altri”. 

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