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Thiago Motta, un perdente di successo che rischia la fine di Maifredi se non capisce che “alla Juve vincere è l’unica cosa che conta”

Al di là dei deludenti risultati di campo, il nuovo allenatore bianconero Thiago Motta non sembra aver compreso che “alla Juve l’unica cosa che conta è la vittoria” e rischia di risvegliare incubi inquietanti che gettano un’ombra sul suo futuro

Thiago Motta, un perdente di successo che rischia la fine di Maifredi se non capisce che “alla Juve vincere è l’unica cosa che conta”

La sconvolgente sconfitta con il Milan nella Supercoppa italiana a Riad è qualcosa di devastante per la Juve e per la panchina di Thiago Motta che obbliga a un primo amaro bilancio della performance di un allenatore spesso venerato da una parte della nouvelle vague dei commentatori ma che quest’anno sul campo non raccoglie risultati e assomiglia sempre di più a un perdente di successo. Ormai fuori dalla corsa scudetto la Juve di Thiago Motta rischia di non qualificarsi nemmeno per la prossima Champions con un danno d’immagine e di risorse incalcolabile. Il confronto con il suo predecessore Max Allegri, giubilato malgrado 5 scudetti vinti, due finali di Champions e una serie di altri trofei, perché accusato di guardare più al risultato che al gioco, è imbarazzante per Thiago. Ma il punto cruciale è proprio questo ed è quello che solleva ombre inquietanti sul futuro del giovane trainer bianconero. Il mantra della Juve, come diceva sempre il leggendario presidente Giampiero Boniperti, è che “vincere è l’unica cosa che conta” senza se e senza me. Thiago ha invece ribaltato la filosofia della casa sostenendo che “vincere non deve essere un’ossessione”. Imperdonabile per il popolo juventino che rivive l’incubo di Gigi Maifredi, anche lui proveniente come Thiago dal Bologna, che predicava il calcio champagne e che nel 1990 debuttò sulla panchina della Juve facendosi trafiggere da un umiliante 5 a 1 dal Napoli di Maradona e facendosi esonerare al termine del primo campionato dopo essere finito in un desolante settimo posto. Thiago ha un mese di ferro davanti ma se non capisce subito che a casa Juve la vittoria non è un optional il suo futuro non si annuncia roseo. Peccato.

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