Commercianti di manufatti e amuleti sono entrati nel mirino del fisco thailandese. Il direttore generale delle entrate, Satit Rungkasiri, ha invitato i produttori e i commercianti a presentarsi negli uffici del Fisco per assicurarsi che dichiarino l’esatto ammontare delle loro entrate. “C’è un gran numero di operatori in questo settore – ha spiegato Satit Rungkasiri – e il giro d’affari è di tutto rispetto”.
Una ricerca di settore avrebbe rivelato un’estesa evasione fiscale cui ora si vuole porre rimedio. Il ministero delle Finanze vuole rendere ufficialmente note le regole agli operatori e spiegare a cosa vanno incontro nel caso siano “beccati” a evadere.
La lotta all’evasione diventa necessaria, in un momento in cui le aliquote si stanno progressivamente riducendo. Nel 2012 il governo thailandese ha ridotto le tasse corporate al 23% dopo un decennio in cui sono state a quota 30 per cento. A gennaio 2013, la nuova aliquota sarà pari al 20 per cento. Di conseguenza Bangkok vedrà ridurre le entrate fiscali di 80 miliardi di baht nel 2012-2013, secondo recenti calcoli. “Stimiamo che entro quattro o cinque anni ritorneremo ai livelli attuali di entrate” ha spiegato Satit, sempre che la lotta all’evasione porti a qualche risultato concreto. A seguito di un upgrade tecnologico, il Fisco ha incoraggiato il pagamento delle tasse con carta di credito.
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