Le elezioni thailandesi hanno visto questa notte un trionfo, a valanga, della fotogenica sorella minore di Thaksin Shinawatra. Quest’ultimo, un magnate delle telecomunicazioni che vinse le elezioni nel 2001 e fu primo ministro fino al 2006, praticò politiche populiste acquistando un grande seguito presso le masse rurali e povere del paese. Tuttavia, venne deposto da un colpo di stato militare, ebbe varie grane giudiziarie e oggi vive tra Londra e Dubai. Ma il suo partito, dopo essere stato disciolto, è risorto come l’Araba fenice e, sotto altro nome, ma con alla testa la sorella Yingluk («il mio clone», ebbe a dichiarare Thaksin dal suo esilio dorato a Dubai), ha vinto alla grande. La sorella si accinge a essere il primo capo del governo donna nella storia del paese. Naturalmente, per governare bisognerà fare frequenti telefonate a Dubai, ma c’è sempre Skype. Unico neo: il tasso di partecipazione è crollato dall’85% del 2007 al 66% di queste elezioni. Un gruppo informale di opposizione, le Yellow Shirts (camicie gialle) che lamenta la corruzione dilagante e diffida di tutti i partiti, aveva consigliato di ‘votare bianco’, e il consiglio sembra esser stato seguito.
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