La “tassazione penalizzante rispetto allo schema Tfr” che si applicherebbe sulla busta paga dei lavoratori “potrebbe esercitare un effetto disincentivante all’esercizio di adesione da parte del lavoratore”. E’ quanto si legge nella relazione tecnica alla Legge di stabilità 2015.
Il riferimento è alla tassazione sull’anticipo del Tfr in busta paga, che avverrà con l’aliquota Irpef marginale, non più con quella agevolata prevista fin qui per il trattamento di fine rapporto. Richiedere l’anticipo della liquidazione comporterà un incremento della pressione fiscale, anche se non per tutti i contribuenti.
Per superare questo ostacolo, la relazione tecnica ipotizza “in via cautelativa una percentuale crescente del flusso di Tfr” in busta paga “in ragione della dimensione d’impresa”: il 40% per le imprese fino a 10 addetti, il 50% tra i 10 e i 50 dipendenti e il 60% per quelle con oltre 50 lavoratori.
Il Tfr maturando ammonta a 20,1 miliardi l’anno, circa 5,3 sono destinati alla previdenza complementare e 5,6 come contributo previdenziale al Fondo Tfr gestito dall’Inps. Le entrate da tassazione Tfr ad aliquota marginale sono stimate in 2,246 miliardi nel 2015.