Nessuno potrà vendere le proprie quote di Fininvest per i prossimi 5 anni, con il 50 per cento dei dividendi della holding che andrà direttamente agli eredi. E ancora: i legati stabiliti da Silvio Berlusconi, vale a dire i 100 milioni ciascuno al fratello Paolo e alla compagna Marta Fascina e i 30 milioni Dell’Ultri saranno pagati da tutti i figli in proporzione.
Sono queste le principali novità emerse dall’accordo tra Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi che ha portato l’accettazione piena del testamento di Silvio Berlusconi, scomparso a 86 anni lo scorso 12 giugno.
L’accordo tra i figli di Berlusconi sulla Fininvest: spunta la clausola anti-vendita
Attraverso una nota gli eredi parlano di “totale armonia” tra tutti, ricordando che Marina e Pier Silvio “assumono congiuntamente il controllo indiretto su Fininvest”. Il testamento di Silvio Berlusconi stabiliva infatti che ai due maggiori, Marina e Piersilvio andasse il 52% delle quote della holding (il 26% ciascuno), agli altri due il 48% (il 16% ciascuno). Questo era già cosa nota. Ciò che invece è emerso nelle ultime ore è che nell’intesa è previsto un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte. Tra esse spicca soprattutto una clausola di “lock-up” di cinque anni. Parlando in termini meno tecnici, i 5 figli si sono impegnati a non modificare per il prossimo lustro le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest.
Chi pagherà i 230 milioni a Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Dell’Utri?
Un altro passaggio tanto importante quanto atteso dell’accordo tra gli eredi riguarda il pagamento delle cifre previste dai “legati” lasciati dal padre. Parliamo dei 230 milioni complessivi che Silvio Berlusconi ha deciso di destinare al fratello Paolo, alla compagna Marta Fascina e all’amico Marcello Dell’Ultri. Secondo quanto previsto tutti e cinque i figli contribuiranno all’erogazione della somma, compreso Luigi che l’ex Cavaliere non aveva nominato nel documento che stabiliva il lascito. La decisione, anche in questo caso, è stata di ripartire il costo nella proporzione 52/48. In cifre: Barbara, Eleonora e Luigi dovranno sborsare 36,8 milioni a testa, Marina e Pier Silvio contribuiranno con 59,8 ciascuno.
Un’eredità di 5 miliardi di euro
Su tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno cinque anni. Ricordiamo che il patrimonio di Silvio Berlusconi vale oltre 5 miliardi di euro, tra società quotate, investimenti immobiliari, titoli, opere d’arte e liquidità. La parte più consistente è contenuta in Fininvest, con oltre 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi, cioè Ei Towers e Prosieben.
Il patrimonio immobiliare è stimabile in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago, più la liquidità. Infine gli yacht e i molti quadri acquistati negli anni dal fondatore del Biscione.
Di fatto Marina e Pier Silvio avranno in due il 52% circa del patrimonio, con il conseguente controllo della Fininvest e delle altre società. Fininvest detiene infatti il 48,6% di Mfe-Mediaset, il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum.