Il testamento di Silvio Berlusconi non ha riservato grosse sorprese: a Pier Silvio e Marina Berlusconi va la maggioranza di Fininvest. Il documento contenente le ultime volontà dell’ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso 12 giugno, è stato letto mercoledì 5 luglio dal notaio Arrigo Roveda davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti, in rappresentanza dei figli collegati da remoto. In ballo c’è un patrimonio complessivo che si avvicina a 7 miliardi di euro tra società, ville, beni immobili, liquidità e opere d’arte e tanto altro ancora. Dominante resta l’assetto della Fininvest che con le sue società quotate in Borsa – in pancia ha il 47,91% di Mfe (Mediaset), il 53,7% di Arnoldo Mondadori Editore e il 30,5% di Banca Mediolanum – è lo snodo attraverso il quale passano i dividendi per la famiglia che a sua volta sostiene le spese per la gestione del ricco patrimonio immobiliare o per dare supporto a Forza Italia, il partito da lui fondato nel 2013. La partita sulla successione politica è infatti un altro capitolo fondamentale dell’eredità dell’ex premier. Nel testamento c’è anche un lascito in denaro per la compagna Marta Fascina, il fratello Paolo e Marcello Dell’Utri.
Il Cavaliere avrebbe diviso i suoi beni in modo tale da consolidare l’armonia tra i figli e la compattezza del gruppo. Niente stravolgimenti. Ma quali sono le ultime volontà di Berlusconi? Come è stato diviso il gigantesco patrimonio dell’ex Cavaliere? Ecco cosa sappiamo finora.
Testamento Berlusconi: come sono divise le quote in Fininvest? A Marina e Pier Silvio il controllo
Al centro delle discussioni, la spartizione della quota disponibile, pari a circa il 20% sul 61,21% di Fininvest ai 5 figli: Marina e Pier Silvio, nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio, e i tre più giovani, Luigi, Eleonora e Barbara, nati dal secondo con Veronica Lario.
Alla fine, Marina e Pier Silvio Berlusconi, attuali guide di Mfe e Mondadori, controllano Fininvest con il 53%. “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. I due fratelli maggiori partivano da una quota del 15,30% suddivisa in parti uguali (il 7,65% ciascuno) nelle due finanziarie personali: la Holding Italiana Quarta (Marina) e la Quinta (Pier Silvio). Con la quota legittima (8,16%) hanno raggiunto, insieme, il 31,62% che diventa il 53% circa con l’intera attribuzione della quota disponibile (circa il 20%).
Mentre i figli del secondo matrimonio partivano da un 21,41% suddiviso in tre parti uguali. A loro andrà solo la legittima, ossia il 24,48% portando la Holding Italiana Quattordicesima al 45,89%.
Si è dunque confermata quella linea di continuità verso i figli maggiori di cui si è discusso fin dal giorno del suo decesso e che l’ex premier aveva già predisposto nel 2006. Anche se in una nota ufficiale di Fininvest risulta “che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest, precedentemente esercitato dal padre stesso. Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”.
Fininvest, oltre alle già citate Mfe, Mondadori e Mediolanum, ha anche la proprietà del Monza Calcio (squadra comprata dopo la vendita del Milan), e del Teatro Manzoni (100%).
Non solo Fininvest, il resto dell’eredità di Berlusconi
Da tenere in considerazione non c’è solo il controllo di una delle realtà imprenditoriali più importanti del Paese, ma anche il patrimonio immobiliare, jet privati, elicotteri, e così via. Su tutto spicca la holding Dolcedrago che ha in pancia molte delle proprietà immobiliari dell’ex presidente del Consiglio, tra le quali l’immobiliare Idra, che a sua volta possiede alcune case di famiglia come Villa Certosa in Sardegna e Villa San Martino ad Arcore.
Berlusconi ha usato la stessa formula per il resto del suo patrimonio (comprese le proprietà e le opere d’arte) il che significa che i suoi due figli maggiori si dividono circa il 60% del patrimonio, e i tre più giovani il restante 40%.
Berlusconi, cosa ha lasciato a Marta Fascina?
I due, come è noto, non sono sposati, ma nonostante questo a Marta Fascina l’ex premier lascia 100 milioni di euro. Al fratello dovrebbero andare 100 milioni e all’amico di sempre 30 milioni. Ci sono due documenti depositati dal notaio Roveda, che rimandano a tre appunti scritti a mano dal leader di Forza Italia. In un primo momento, il 2 ottobre 2006, il fondatore destina la quota di eredità disponibile in parti uguali ai figli Marina e Pier Silvio, mentre la parte rimanente viene divisa tra tutti i cinque figli sempre in parti uguali. Una seconda scheda, datata 5 ottobre 2020, che conferma le disposizioni del 2006 e aggiunge un lascito di 100 milioni al fratello Paolo. Il terzo appunto è in forma di lettera e risale al 19 gennaio 2022. Qui si dispone che “Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora” (non viene citato il più giovane) riservino, dalle loro eredità, donazioni da 100 milioni a Paolo Berlusconi, da 100 milioni alla deputata azzurra e infine da 30 milioni a Dell’Utri.
Aggiornato alle ore 18:55 di giovedì 6 luglio 2023