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Tesoro Usa, Trump boccia la proposta di dazi universali al 2,5%: “Saranno molto più alti”

Botta e risposta tra Trump e il segretario del Tesoro Scott Bessent sui dazi universali. Il presidente respinge l’idea di un aumento graduale al 2,5% e promette tariffe più alte per proteggere l’economia americana

Tesoro Usa, Trump boccia la proposta di dazi universali al 2,5%: “Saranno molto più alti”

Dazi universali al 2,5%? Non per Donald Trump. Batti e ribatti tra il presidente americano e il segretario del Tesoro, Scott Bessent, sulle strategie da adottare per l’import negli Stati Uniti. Il neo-segretario del Tesoro Usa aveva proposto un approccio graduale, con l’introduzione di dazi universali sulle importazioni al tasso iniziale del 2,5%. Poco dopo, la scure di Trump è calata, bocciando immediatamente l’idea e dichiarando che le tariffe doganali saranno “ben più alte”.

La proposta di Bessent: dazi graduali a salire ogni mese

Scott Bessent, appena confermato dal Senato come segretario del Tesoro, ha delineato un piano per introdurre dazi universali sulle importazioni statunitensi partendo dal 2,5%, con un aumento progressivo dello stesso valore ogni mese. Come riportato dal Financial Times, l’idea era quella di permettere a imprese e Paesi stranieri di adeguarsi e negoziare nuovi accordi commerciali con Washington. La proposta non sembra però aver trovato il minimo entusiasmo da parte del presidente, che l’ha bollata come troppo “soft” per i suoi gusti.

Bessent, milionario 62enne del South Carolina, è noto per la sua esperienza come investitore e dirigente di Key Square Capital Management, nonché per il suo passato alla Soros Fund Management. Il suo programma al Tesoro si incentra su tagli alle tasse e politiche protezionistiche, ma Trump sembra intenzionato a spingere ancora più in là le misure per la tutela dell’economia americana.

Trump alza il tiro: “Dazi saranno maggiori”

Parlando a bordo dell’Air Force One, Trump ha risposto alle indiscrezioni su Bessent affermando: “Non credo che il segretario sostenga realmente questa linea, e nemmeno io la sosterrei. I dazi saranno molto più alti del 2,5%”. Successivamente, durante un raduno di deputati repubblicani a Miami, ha aggiunto: “Quando le tariffe sugli altri Paesi aumenteranno, le tasse sui lavoratori e sulle imprese americane diminuiranno. Un numero massiccio di posti di lavoro e fabbriche tornerà a casa”.

Trump ha anche ribadito la sua visione protezionistica: “Proteggeremo la nostra gente, le nostre imprese e il nostro Paese con le tariffe”. Sebbene non abbia ancora fornito dettagli specifici sulle nuove aliquote, il presidente ha lasciato intendere che saranno “sufficienti per garantire la sicurezza economica nazionale.”

Dazi Usa: cosa aspettarsi

L’annuncio di possibili dazi universali più elevati rispetto al 2,5% ha già suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, molti repubblicani appoggiano la linea dura di Trump, ritenendo che potrebbe incentivare il reshoring delle attività produttive. Dall’altra, analisti economici avvertono che tariffe troppo elevate potrebbero scatenare una guerra commerciale su vasta scala, con conseguenze negative per l’inflazione e la competitività delle imprese americane.

Secondo Bloomberg, le dichiarazioni di Trump rappresentano un messaggio forte ai partner commerciali globali: gli Stati Uniti non esiteranno a utilizzare strumenti protezionistici per salvaguardare i propri interessi. Tuttavia, la mancanza di dettagli concreti sulle aliquote effettive solleva ancora molti interrogativi.

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