La questione dei capitali italiani illegalmente esportati in Svizzera sembra arrivare a una conclusione. Stando alle dichiarazioni del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, a margine del World Economic Forum, un accordo con la Svizzera è “vicino”, anche se non c’è ancora una data per la conclusione dell’intesa.
La sanatoria sui capitali detenuti in nero nella Confederazione da residenti in Italia, potrebbe portare in Italia da 10 a 100 miliardi di euro.
La nuova normativa italiana sul rientro volontario dei capitali non consentirà “nessuna forma di anonimato, non implicherà né un’amnistia né un condono fiscale”, ha specificato il ministro. Le regole studiate, però, consentiranno “un trattamento” favorevole, anche con sconti di pena “per il contribuente che collabora con il fisco”. Contrariamente è previsto “un inasprimento per coloro che non collaborano e che possono poi venire scoperti tramite ad esempio lo scambio di informazioni internazionali”.
Il ministro ha aggiunto che l’Italia ha “accelerato” sull’introduzione di queste regole, a volte chiamate anche autodichiarazione o autodenuncia, in modo da “avere una base normativa italiana chiara sulla quale poi negoziare in sede europea o Ocse” e nell’ambito dei negoziati con la Svizzera.
Sul tema delle privatizzazioni, ha detto che “il processo partirà, oggi, in Consiglio dei Ministri con l’identificazione di due società attualmente interamente possedute dallo Stato: Poste e Enav. Ma il programma non si esaurirà con queste cose, coprirà un periodo di tempo che sarà di un paio d’anni”.