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Tesoro pronto a lanciare nuovo Btp Italia legato all’inflazione domestica. Cautela stamani a Milano

FIRSTonline

La spinta al rialzo è così forte da superare ogni ostacolo geopolitico (Ucraina) o finanziario (vedi frenata dello yuan e default cinesi). In questa cornice alcune indicazioni positive sull’economia degli Stati Uniti (l’indice Fed di Filadelfia) per far evaporare i timori innescati dal comunicato della Federal Reserve di mecoledì sera.

L’indice Dow Jones è salito dello 0,67% (- 0,7% il giorno precedente) l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,27%. Dagli stress test condotti dalla Fed sul sistema bancario emerge che 29 su 30 istituti hanno capitali sufficienti per continuare a concedere prestiti anche nel caso in cui si trovassero ad affrontare uno shock dell’economia. Ma l’esame rileva che, in caso di una profonda recessione ( vedi disoccupazione all’11% ) Bofa, Goldman Sachs e Morgan Stanley soffrirebbero perdite ben superiori alla media.

Altro elemento positivo: l’agenzia Fitch ha confermato la tripla A con outlook negativo al debito Usa. Oggi i mercati saranno influenzati dai discorsi di ben quattro governatori della Fed: James Bullard (Saint Louis), Richard Fisher (Dallas), Narayana Kocherlakota (Minneapolis) and Jeremy Stein (staff della Fed). 

Chiusa per festività la Borsa di Tokyo, in recupero gli altri listini asiatici a partire da Hong Kong +0,8%. Grande rimbalzo della Borsa di Shanghai, +2,2% grazie ai titoli immobiliari, fortemente depressi in queste settimane. Ma lo yuan resta debole, ai minimi da 13 mesi. Goldman Sachs ha tagliato la stima di crescita del Pil dal 7,5 al 7,3%.

Il rimbalzo di Wall Street ha permesso alle Borse europee di recuperare nel finale. Chiudono in rialzo Parigi +0,46% e Francoforte +,0,21% . In calo Londra -0,47% e Madrid -0,13%. 

Ancora una volta la Borsa di Milano è stata la migliore archiviando in prossimità dei massimi della giornata, una seduta avviata in calo: L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,3% oltre la soglia psicologica dei 21 mila punti a quota 21.094.

A favorire il rimbalzo hanno contribuito le scadenze tecniche; Il derivato sul FtseMib in scadenza oggi ha superato la resistenza chiave di 21.000 punti per chiudere 21.300 in chiusura. Modesto l’impatto dei messaggi della Fed sul mercato obbligazionario e sui beni rifugio. L’euro scende a 1,377 sul dollaro da 1,383, minimo delle ultime due settimane. L’oro è sulla parità a 1.330 dollari l’oncia dopo tre ribassi consecutivi.

AD APRILE IL BOND LEGATO ALL’INFLAZIONE DOMESTICA

Stabile lo spread tra Btp e Bund che ha chiuso a 178 punti base per un rendimento del decennale al 3,43% mentre il differenziale tra il Bonos (ieri asta spagnola per 5 miliardi) e il Bund ha terminato la seduta a 172 centesimi, con un tasso del titolo iberico al 3,37%. Il mercato è stato condizionato dall’attesa del varo del nuovo Btp Italia che potrebbe essere annunciato già stamane. L’offerta dovrebbe avvenire nella prima settimana di aprile. La nuova emissione avverrà attraverso due collocamenti separati, il primo riservato agli investitori retail, il secondo agli istituzionali, con condizioni più favorevoli per il retail.

Il collocamento sarà un po’ diverso dalle altre volte: dovrebbe essere in due tranche, una per il retail illimitata, alle solite condizioni, una per gli istituzionali a condizioni meno favorevoli e con un tetto. Il collocamento per il largo pubblico non avrà un tetto massimo d’offerta. Come nelle precedenti edizioni sarà assicurato un premio fedeltà a chi detiene il titolo fino a scadenza e una commissione di 30 centesimi all’intermediario che raccoglie l’ordine dell’investitore. Per il collocamento riservato agli istituzionali non dovrebbe invece essere previsto né il premio fedeltà né il premio al collocatore.

UNIONE BANCARIA, C’E’ L’ACCORDO SUL FONDO DI GARANZIA

Importante accordo per completare il disegno dell’Unione Bancaria. E’ stato raggiunto l’accordo sul fondo di risoluzione bancaria che entrerà a regime più velocemente di quanto stabilito a dicembre dai ministri delle finanze dell’Eurozona, vale a dire in otto anni anziché nei dieci originariamente prospettati. Anche i fondi nazionali verranno mutualizzati più rapidamente con il 40% delle quote durante il primo anno e un ulteriore 20% nel secondo anno, mentre il restante 40% sarà spalmato sugli ultimi sei anni.

Il meccanismo unico di risoluzione (Srm) entrerà in vigore dal prossimo gennaio e avrà il compito di chiudere o ristrutturare le 130 banche principali dell’area euro che si trovassero in difficoltà e di gestire le eventuali crisi di circa altri 200 istituti transnazionali. Resta fuori il cosiddetto backstop, ovvero la rete di sicurezza, di cui si era invece parlato in precedenza. ma è stato confermato il conferimento alla Bce di un ruolo primario nelle decisioni sulla chiusura di una banca. 

FINMECCANICA , LA MIGLIORE BLUE CHIP

E’ stata la giornata di Finmeccanica, la migliore blue chip con un rialzo che sfiora il 3% dopo il ritorno del bilancio in utile e dopo il via libera del governo al progetto di vendere le attività del settore trasporti. Da inizio anno il titolo sale del 32%. Il gruppo ha comunicato di avere chiuso il 2013 con il ritorno all’utile netto, dopo due anni, per un totale di 74 milioni di euro rispetto al rosso di 792 milioni del 2012. I ricavi si sono attestati a 16,033 miliardi da 16,504 miliardi. L’indebitamento netto è sceso a fine dicembre a 3,316 miliardi rispetto ai 3,382 del 2012. La controllata Ansaldo Sts, destinata alla cessione assieme ad Ansaldo Breda, sale dello 0,7%. Nel settore industriale positive Fiat +1,1% e StM +1,9%.

PER MEDIOBANCA UNICREDIT E’ UNA CASH COW

Contrastati i bancari. Salgono Mediobanca +2,7% ed Intesa + 1,2%. Bper +2,38%. Exane Bnp Paribas ha confermato la raccomandazione Outperform e ribadito il target price a 10 euro. Arretra invece Bpm -1, 8% . Standard & Poor’s conferma il creditwatch negativo sul gruppo (titolo messo sotto osservazione per un probabile taglio del giudizio) deciso lo scorso novembre. Il rating su Banca Popolare di Milano rimane a lungo BB- e a breve di B.

La decisione è motivata dall’attesa di “una riforma della governance e dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro”. Sulla possibilità che ci sia dell’inoptato (azioni non sottoscritte) per l’operazione che dovrebbe partire a cavallo tra aprile e maggio l’ad Giuseppe Castagna ha detto nei giorni scorsi che “non si può escludere nulla a priori, ma sono fiducioso”. In calo anche Mps, -1,16%. Il presidente della Fondazione, Antonella Mansi, ha dichiarato che l’Ente è ancora alla ricerca di un socio strategico a cui cedere parte della quota (ora intorno al 10%).

Unicredit +1,5%. Gli analisti di Mediobanca hanno alzato il prezzo obiettivo a 8 euro dai 6 precedenti confermando il giudizio Outperform. Si tratta del target price più alto tra i 40 analisti censiti da Bloomberg. Secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia il gruppo vanta una buona solidità patrimoniale, la crescita attesa degli utili inoltre permetterà a Unicredit di alzare il dividendo. Nel report si legge che “Siamo convinti che la ristrutturazione e il forte capitale conteranno di più della qualità degli asset e dei rischi normativi. La pulizia coraggiosa attuata nel quarto trimestre conferma questa visione e apre a un nuovo caso di investimento: Unicredit si trasformerà in una “cash cow” dopo l’avvio dell’unione bancaria”.

Le recenti ipotesi stampa sulla possibile quotazione in borsa di Pioneer Investments, societa di asset management del gruppo UniCredit, non rispondono al vero. Lo ha detto ieri il vicepresidente di Unicredit Candido Fois, a margine dell’esecutivo dell’Abi. Stabile UnipolSai -0,08%. Il gruppo post fusione chiude il 2013 con un utile netto consolidato pari a 694 milioni di euro e un risultato ante imposte 1.172 milioni di euro. Il gruppo, ha detto l’ad Carlo Cimbri nel corso della conference call sui risultati, non sta prendendo in esame alcuna collaborazione con Carige. Banca Unipol sarà ricapitalizzata per 100 milioni.

CREDIT SUISSE FRENA TELECOM, IN CALO I MEDIA 

Telecom Italia – 0,84% cala in linea con il comparto tlc in Europa. Credit Suisse sottolinea in un report l’incertezza sulle strategie in Brasile e mantiene la sua visione prudente sul mercato del fisso in Italia, concludendo che il consensus su un Ebitda 2015 stabile è troppo ottimistico. Debole il settore media dopo i dati Nielsen sugli investimenti pubblicitari in Italia, a gennaio il mercato è sceso del 2,8%. Mediaset-1,5%, L’Espresso-1,3%, Rcs-1%.

UTILITY, AVANZA SOLO HERA

In fondo al Ftse Mib si è posizionata A2A in calo del 2,2% a 0,979 euro SULLA SCIA di prese di profitto dopo la buona performance dell’ultimo periodo. Vendite anche su Snam, che ha perso l’1,77% portandosi a 4,1 euro. Sul titolo Deutsche Bank ha tagliato il rating da buy a hold e ha alzato il prezzo obiettivo del 4,8% a 4,4 euro. Ieri la società aveva presentato il piano strategico 2014-2017 e le novità principali emerse dal meeting avevano riguardato l’acquisto dell’89% del capitale di Tag dalla Cassa Depositi e Prestiti. Al contrario, Hera+2% è stata premiata dai risultati.

SBANDA PIAGGIO, PIU’ FLOTTANTE PER IMPREGILO 

Piaggio -4%, in caduta libera dopo dati e proiezioni deludenti. Nel piano strategico 2014-2017, il gruppo prevede di raggiungere un utile netto di circa 70 milioni nel 2017, un fatturato netto consolidato a circa 1,75 miliardi, mentre la posizione finanziaria netta è vista, sempre al 2017 a circa 400 milioni di euro. Secondo un gestore “i target sono positivi: ambiziosi ma raggiungibili”.

Salini Impregilo ha segnato un +1,48%. A margine della presentazione dei conti 2013, l’ad Pietro Salini ha annunciato che la società punta ad un flottante minimo del 25% del capitale, precisando che l’obiettivo verrà raggiunto tramite un aumento di capitale, per avere un ulteriore 10% di flottante, e tramite un private placement per il restante 5% circa. Inoltre, l’amministratore delegato ha affermato che la ricapitalizzazione sarà effettuata “il più presto possibile”.

Balza Ei Towers +4,80% dopo i conti che gli analisti giudicano leggermente sopra le attese, soprattutto in termini di indebitamento. Gli occhi sono puntati sulle opportunità di crescita esterna dopo che la società ha deciso di non distribuire il dividendo per mantenere alta la flessibilità finanziaria.

Tra i titoli minori spicca il +20% di TE Wind dopo una prolungata sospensione per eccesso di rialzo. Il titolo ha incassato una serie di giudizi positivi da parte di alcune case d’affari dopo la pubblicazione dei risultati 2013.

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