Condividi

Tesoro: “Impossibile abolire l’Imu”

I tecnici del ministero scrivono: “Nel suo insieme, l’imposizione sugli immobili non potrà essere ridotta in misura rilevante per ragioni di equilibrio di bilancio e di struttura del prelievo tributario complessivo”

Doccia fredda sulla reale fattibilità dell’abolizione dell’Imu, tanto sbandierata in campagna elettorale da una parte delle forze politiche.
Stando agli esperti della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale del Tesoro (Copaff) infatti: “Nel suo insieme, l’imposizione sugli immobili non potrà essere ridotta in misura rilevante per ragioni di equilibrio di bilancio e di struttura del prelievo tributario complessivo”.
La frase è stata pronunciata nell’audizione sul Dl Imu tenutasi presso le commissioni Finanze e Lavoro della Camera, decreto relativo alla sospensione della prima rata dell’Imu sulla prima casa e al finanziamento della Cig (Cassa integrazione guadagni) in deroga.

Più in specifico la relazione presentata afferma in generale che: “Non sussistono fondati motivi di natura economica per riconoscere all’abitazione principale uno status di particolare privilegio rispetto agli altri immobili”, continua sostenendo come “una generalizzata esenzione della prima casa, escludendo dall’Imu la maggioranza dei residenti, svuoterebbe la piu’ importante imposta comunale del suo significato di tributo locale”, ma allo stesso tempo chiede di “rafforzare il sistema delle detrazioni per l’abitazione principale per far fronte alle difficolta’ di alcuni contribuenti”.
Molto significativa è la prescrizione che “sarebbe stato opportuno prevedere la sospensione, o quantomeno la riduzione, dell’acconto relativo agli immobili di pertinenza delle imprese” poichè “questa tipologia di immobili ha subito, con il passaggio dall’Ici all’Imu, un sensibile incremento della pressione fiscale”.
Il rammarico dei tecnici del Ministero va alla mancata inclusione degli immobili di impresa tra le categorie oggetto della sospensione dell’acconto anche perchè le imprese: “Data la perdurante e pervasiva crisi economica, [..] soffrono particolarmente per quei tributi, come l’Irap e l’Imu, il cui importo non dipende dal conseguimento di utili”. Viene di conseguenza auspicato “un intervento diretto sui parametri (aliquote e moltiplicatori dei valori catastali)” dell’Imu per le imprese.

Commenta