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Tesla taglia 3.500 dipendenti e vola in Borsa

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Tesla taglia la sua forza lavoro e il titolo galoppa sul Nasdaq. La casa automobilistica guidata da Elon Musk ha annunciato che il 9% degli oltre 40mila dipendenti di Tesla lascerà la società a causa di una “una riorganizzazione dovuta alla crescita rapida di questi anni che ha portato alla duplicazione di molti ruoli”.

L’emittente Cnbc ha pubblicato il testo scritto dal Ceo ai dipendenti, in cui si spiega che gli esuberi colpiranno  soprattutto i colletti bianchi e non gli operai di cui il gruppo non può fare a meno per centrare il suo target di produzione della Model 3, la berlina pensata per il mercato di massa di cui vuole realizzare 5.000 unità alla settimana entro la fine di giugno.

Parlando in numeri: Tesla alla fine del 2017 contava su 37.500 dipendenti e ha continuato ad assumere dall’inizio dell’anno, portando il totale a 40.000. Il taglio del 9% rappresenta una riduzione di 3.500 dipendenti.

Musk ha spiegato inoltre che all’interno della società si è arrivati ad avere “una duplicazione di ruoli e di alcune funzioni che oggi sono difficili da giustificare”. A causa di ciò, ma anche del “bisogno di ridurre i costi e di diventare redditizio” – Tesla mira a chiudere il 2018 con il suo primo utile – il gruppo “ha preso la decisione difficile di lasciare andare circa il 9% dei nostri colleghi”, si legge nella lettera.

“Quello che ci spinge è la nostra missione – continua il miliardario Usa – ad accelerare la transizione mondiale verso l’energia sostenibile e pulita. Ma non centreremo mai la nostra missione se non dimostreremo di poter essere redditizi in modo sostenibile. Questa è una critica valida e giusta mossa contro Tesla finora”.

Gli investitori Usa sembrano aver “apprezzato” la decisione di Musk. Sul Nasdaq, nella seduta del 12 giugno, il titolo Tesla ha infatti registrato un forte rialzo, chiudendo le contrattazioni con un aumento del 3,21% a 342,77 dollari.

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