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Tesla superstar: ora punta su robot-taxi e batteria per la casa

Quinta trimestrale in utile per il numero uno dell’auto mondiale per capitalizzazione di Borsa. Elon Musk annuncia 30 milioni di pezzi tra 10 anni e mette l’acceleratore su nuovi business. Ecco quali

Tesla superstar: ora punta su robot-taxi e batteria per la casa

Una flotta di robot-taxi a guida autonoma in grado di guidare 10-20 vetture stivate all’interno di questi garage mobili ”così come un pastore governa il suo gregge”. E’ l’ultima (per ora) idea di Elon Musk, il padre di Tesla che vuol dare il via entro l’anno ad un servizio basato su una flotta di vetture modello Uber che viaggiano come su una navetta ferroviaria. “L’autista guadagnerà 20-30 volte di più”. E poco conta che, secondo molti esperti, il sistema si presta a rischi temerari. ”Sciocchezze – replica – il problema è raccogliere una banca dati sufficiente. Come credete che faccia Google? Il sistema è programmato per migliorarsi con l’immissione costante di dati”.

Si parte entro la fine dell’anno, Forse prima della presentazione del prototipo del camion elettrico o dell’inaugurazione delle due nuove fabbriche Tesla, una a Shanghai, l’altra a Berlino, che dovranno consentire di centrare l’anno prossimo, l’obiettivo  di sfornare un milione di  vetture. Solo una tappa intermedia perché Tesla, dice il suo creatore, nel 2030  produrrà almeno 20 milioni di “pezzi”, “il minimo – aggiunge –  se si vuole puntare a sostituire  sulle strade almeno l’1% di veicoli a combustione fossile?”

Tutto questo e molto di più ha detto mercoledì Elon Musk alla presentazione dei conti di Tesla davanti ad una platea di analisti attenti e partecipi: è sempre meno numerosa la pattuglia degli scettici anche se i numeri non sempre tornano. A fine anno Tesla (139.533 le vetture prodotte nel trimestre) produrrà mezzo milione di macchine, ovvero la metà di quanto promesso a suo tempo. Il traguardo del milione di pezzi arriverà, dice  Musk , solo a fine 2021. Forse. Ma questi rischiano di essere dettagli di fronte alla rivoluzione che ha sconvolto il mondo dell’auto, anzi della mobilità. Anzi dell’energia.

Dai conti della società presentati mercoledì  emerge che Tesla, che ha presentato la quinta trimestrale in utile, ha non solo  ha messo a segno un aumento degli utili a tripla cifra (+131% a 331 milioni di dollari)  ma ha anche  incassato 397 milioni di dalla vendita di certificati verdi ai concorrenti con flotte auto fuori norma rispetto alla CO2 (come Fiat Chrysler). Il margine industriale è migliorato a 23,5%, più delle attese.   Il primo luglio Tesla è diventata il produttore auto numero uno al mondo per valore di Borsa, con una capitalizzazione di 205 miliardi di dollari superiore a Toyota, che pure vende venti volte di più per poi toccare un massimo a 465 miliardi sal vo ritracciare attorno a 400 miliardi di valore. Da inizio 2020 il guadagno in Borsa è del 452 percento.

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Ma nel frattempo si sono allargate nuovo prospettive di crescita: la capacità di vendita di energia, specie quella conservata nelle batterie ad uso domestico che si possono-  connettere ai pannelli solari a  è cresciuta del 44%. Ancor prima dei nuovo investimenti in batterie. “Tesla – dice Alyssa Altman analista di Publicis Sapient- è considerata ancora una casa d’auto. Ma presto dovremo valutarla anche come una super società  elettrica”.

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