Elon Musk non si placa. L’uomo più ricco del mondo ha detto di avere una “pessima sensazione” sull’economia, motivo per cui la casa automobilistica elettrica deve tagliare il personale di circa il 10%, secondo un’e-mail interna visionata da Reuters intitolata “sospendere tutte le assunzioni in tutto il mondo”, inviata ai dirigenti di Tesla il 2 giugno.
Tesla, che ha fabbriche di veicoli elettrici negli Stati Uniti, in Cina e a Berlino, impiega circa 99.290 dipendenti in tutto il mondo, per cui la riduzione del 10% dei posti di lavoro potrebbe equivalere a una perdita di circa 10mila persone, secondo Reuters. L’azienda di Austin, in Texas, ha tagliato la sua forza lavoro del 7%, ovvero più di 3.000 posti, all’inizio del 2019, avvertendo che la “strada da percorrere è molto difficile” per rendere le auto elettriche più accessibili al mercato di massa.
Musk: “Tornate in ufficio o lasciate”
Il messaggio è arrivato due giorni dopo l’ultimatum del miliardario esortando tutti i dipendenti del produttore di veicoli elettrici a “tornare in ufficio o di lasciare l’azienda”, in cui sottolineava che i dipendenti devono trascorrere un minimo di 40 ore settimanali in ufficio altrimenti “penseremo che ti sei dimesso”. E ha aggiunto che la sede di Tesla non è e non deve essere considerata una filiale remota dell’azienda. “Più si è anziani, più la propria presenza deve essere visibile”, ha scritto Musk. “È per questo che ho vissuto così tanto in fabbrica, in modo che i dipendenti potessero vedermi lavorare al loro fianco. Se non l’avessi fatto, Tesla sarebbe fallita da tempo”.
Produzione record ma le azioni di Tesla sono crollate del 36% da inizio anno
L’anno scorso il produttore di veicoli elettrici ha prodotto 930.422 auto e ne ha consegnate 936.222, un record anche nonostante la carenza di chip a livello mondiale che dura da oltre 12 mesi e le difficoltà della catena di approvvigionamento legate a Covid. In Cina, il secondo mercato più importante per Tesla dopo gli Stati Uniti, lo stabilimento di Shanghai è rimasto chiuso per tre settimane in aprile. In genere produce circa 2.100 auto al giorno.
Le azioni Tesla sono crollate del 2,7% nelle contrattazioni pre-mercato negli Stati Uniti. Anche i futures degli indici azionari statunitensi sono scesi dopo il rapporto Reuters, con i contratti del Nasdaq 100 che hanno perso lo 0,5%. Nell’ultimo mese il titolo ha perso quasi il 20% mentre da novembre ad oggi la perdita ammonta a circa 450 dollari di valore per azione passando da 1.222 a 775 dollari. Da inizio anno il calo è superiore pari a -36%.
La crescita economica degli Stati Uniti sembra essersi ridotta nelle ultime settimane a fronte di venti contrari, tra cui l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione, come ha dichiarato la Federal Reserve all’inizio della settimana. L’aumento dei prezzi potrebbe essere moderato in alcune parti del Paese, mentre le famiglie e le imprese si trovano a dover affrontare problemi che vanno dall’aumento dei tassi all’invasione russa dell’Ucraina e alle continue interruzioni dovute alle infezioni da Covid.
Ma a pesare, secondo molti analisti, sarebbe anche l’acquisizione di Twitter da parte dell’imprenditore sudafricano. La trattativa per l’acquisto del social da parte del magnate, infatti, prevedeva un accordo per il passaggio di proprietà che ammontava a 44 miliardi di dollari, ma Musk ha bloccato tutto a seguito dei sospetti di profili fake in una percentuale molto maggiore di quanto dichiarato dalla società.